LA REPUBBLICA A BAGNOMARIA

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Tuttavia questo governo resta in piedi, ma su quali basi? Credo che la ragione fondamentale della sua tenuta debba individuarsi nel fondato timore di molti dei parlamentari del Pdl di perdere il posto ove si andasse a nuove elezioni. La situazione è questa e il rischio è di continuare nel degrado fino al 2013. Una continuità  di degrado assai dannosa per l’Italia.
A questo punto vengono in primo piano le responsabilità  dell’opposizione e delle sinistre, che protestano, accusano, ma finora non sono state in grado di dare il colpo decisivo, dando spazio a un progressivo deterioramento che danneggia anche loro, nel senso innanzitutto di perdita di credibilità .
Ma, sia pure non tanto bene rappresentata, una sinistra c’è in questo nostro sciagurato paese. C’è nella società , nel mondo del lavoro e anche in un’intellettualità  oggi un po’ a margine. C’è nel Parlamento e c’è nel paese. La sinistra dovrebbe darsi una sveglia. Direi di smetterla di dire che Berlusconi è cattivo e resta dov’è. E, ancora di più, la sinistra dovrebbe smuovere le masse dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Promuovere grandi manifestazioni di massa e, in Parlamento, attaccare l’attuale maggioranza che ogni tanto fa flop. Oggi il terreno decisivo per battere Berlusconi e la sua maggioranza parassitaria è promuovere continuamente in Parlamento proposte di riforma, di cambiamenti di rotta, di denuncia del malaffare. Ogni giorno un colpo, alla fine (come è già  avvenuto) questo governo andrà  in minoranza e molte cadute in minoranza possono provocare la caduta importante.
Quel che bisogna evitare, assai pericoloso per la democrazia, è il bagnomaria, un borbottio che non porta a nulla e che segna un ulteriore degrado della società . L’attuale marcescenza politica segna solo un deterioramento della politica e un indebolimento delle forze che sono oggettivamente contro l’attuale regime. Non dico: la sinistra batta un colpo, ma organizzi e promuova un continuo bombardamento, su tutti i fronti più diversi, fino a che ci sia una rottura nel fronte berlusconiano. È giusto e possibile, altrimenti andremo ancora più in basso. Anche i risultati del referendum dovrebbero pesare.


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