Intercettazioni, il Terzo Polo stoppa il Pdl

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ROMA – Il “lodo” Costa-Contento sulle intercettazioni diversifica l’opposizione. La loro mediazione, a nome dei vertici Pdl, da ieri è un emendamento ufficiale in aula alla Camera: telefonate off limits sui giornali finché nell’udienza-filtro non si mettono d’accordo giudici e avvocati su quali sono rilevanti. Il Pd lo boccia come «un grave passo indietro» (la Ferranti), l’Idv lo bolla come «un gioco delle tre carte» (Orlando), è «un obbrobrio» per la finiana Bongiorno che valuta se dimettersi da relatrice perché è contro il black out dell’informazione. E fin qui il centrosinistra sembrerebbe unito. Ma il Terzo polo in parte si smarca dopo una riunione tra Fini, Casini e Rutelli.
Resta il no nel merito sul “lodo” Costa-Contento, ma c’è un risvolto politico. Tant’è che, come annuncia il centrista Roberto Rao, «l’Udc ritira la sua pregiudiziale di costituzionalità  e si asterrà  su quelle di Pd e Idv». Enrico Costa reagisce con un «buono, buono» in Transatlatico e considera «positiva» la reazione al “lodo” pensato e discusso nel weekend che definisce «una mediazione vera, una vera parziale rinuncia al recupero pieno della Mastella». La Bongiorno rivendica all’opposto la “sua” mediazione, quella del luglio 2010, ora violata: «Sono fuori la maggioranza, ma non dimentico i due anni e mezzo spesi in colloqui con Alfano e Ghedini per raggiungerla. Il testo in aula è il frutto di quell’intesa. Perché si vuole tornare al black out? Se è così il mio passo indietro da relatrice è obbligatorio». Replica Costa: «Lei votò pure la Mastella».
Il ddl sugli ascolti arroventa Montecitorio. Oggi sarà  bagarre in aula. Con Pd e Idv decisi a tutto pur di fermare il cammino della legge. Il Pdl voleva chiudere in settimana, ma ha accettato di andare alla prossima, convinto com’è di poter allargare il margine con l’Udc. I berlusconiani raccontano di un Casini più sensibile sulla stretta alle intercettazioni, frenato però dall’altolà  della Bongiorno. Rutelli sta con Fini e il rutelliano Pisicchio parla di «una linea del Piave insuperabile».
Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, guarda a stamattina e insiste: «Per noi contano i risultati. Abbiamo dato un segnale rispetto all’intenzione di tornare alla Mastella e incassiamo il segnale sulle pregiudiziali». Che si dovrebbero votare alle 12 e 30. Il capogruppo Pd Dario Franceschini annuncia: «Faremo di tutto per opporci a questa porcata. Metteremo in atto tutte le azioni di contrasto parlamentare che potremo, useremo tutte le virgole concesse dal regolamento». Gli dà  man forte il segretario Bersani: «La nostra posizione è chiarissima e si vedrà  dagli emendamenti».
Margini di ulteriore ammorbidimento del Pdl non se ne vedono, tranne che sui blog, presi “in carico” dall’avvocato genovese Roberto Cassinelli che ha già  scritto la correzione, obbligo di rettifica solo per i siti internet di giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica. Liberi tutti quelli amatoriali. Sul resto le fonti Pdl fanno intendere che nuovi cedimenti non sono ipotizzabili, neppure sopprimere il via libera del tribunale collegiale per ottenere un ascolto. All’opposto il Pdl si tiene “in canna” il colpo di un possibile inasprimento, tant’è che molti emendamenti del solo Contento ripropongono il black out della Mastella su ascolti e ordinanze e pene più severe per la stampa.
Ma già  così il “lodo” Costa-Contento è un colpo al diritto di cronaca. Il presidente dell’Anm Luca Palamara piglia le distanze («Non si può togliere ai cittadini il diritto di sapere quello che succede»). Altrettanto fa la Fnsi con Siddi («Una piccola furbizia con trucco»). Basta leggere i due commi per intendere di che si parla: vietato pubblicare le intercettazioni fino all’udienza-filtro. Nessuna citazione «anche parziale, per riassunto o nel contenuto», di quelle di un’ordinanza di custodia. Pubblicabili dopo sì, ma solo nel contenuto. C’è di più: nessuna citazione letterale per le ordinanze, ma solo «il contenuto». Ben diversa la mediazione della Bongiorno che, come Rao, è pur contro il gossip, ma consente di scrivere il contenuto delle intercettazioni già  “prima” del filtro. E dopo di poterle pubblicarle. Un «punto irrinunciabile» come dice Rao.


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