Il computer che prevede crisi economiche e rivoluzioni
Più di 60 anni fa, nel suo “ciclo delle Fondazioni”, il grande autore di fantascienza Isaac Asimov inventò una nuova scienza – la psicostoria – che univa la matematica e la psicologia per prevedere il futuro. Oggi i sociologi tentano di scavare tra le immense risorse di Internet – come le ricerche sul Web e i messaggi su Twitter, Facebook e i post sui blog, o le tracce digitali generate da miliardi di telefoni cellulari – per fare la stessa cosa.
I ricercatori credono che questo immagazzinamento di dati rivelerà per la prima volta le leggi sociologiche del comportamento umano – mettendoli in grado di predire crisi politiche, rivoluzioni e altre forme di instabilità sociale ed economica, così come i fisici e i chimici possono predire i fenomeni naturali. «Si tratta di un passo in avanti significativo», dice Thomas Malone, direttore del Center for Collective Intelligence presso il Massachusetts Institute of Technology. «Abbiamo a disposizione tutta una serie di dati più ricchi e dettagliati e degli algoritmi da usare per le previsioni. Questo rende possibile un tipo di previsione che prima non sarebbe mai stata immaginabile».
Il governo è interessato a queste ricerche. Nei mesi scorsi un’agenzia di intelligence ha fatto circolare una proposta di ricerca: il suo obiettivo è trovare nelle facoltà universitarie di sociologia e nelle imprese idee che consentano di analizzare automaticamente Internet in 21 paesi dell’America Latina per raccogliere ed elaborare una grande quantità di informazioni.
L’esperimento triennale, che comincerà il prossimo aprile, è finanziato dall’Intelligence Advanced Research Projects Activity, o Iarpa, che fa parte dell’ufficio del direttore dei servizi segreti americani.
Il sistema di raccolta automatica dei dati dovrà concentrarsi sui modelli di comunicazione, consumo e movimento delle popolazioni. Userà dati accessibili al pubblico, tra cui ricerche su Internet, interventi nei blog, flussi di traffico su Internet, indicatori del mercato finanziario, webcam sul traffico e correzioni nelle voci di Wikipedia.
Il sistema dovrebbe essere totalmente automatico: una sorta di “grande occhio” per analizzare i dati su Internet senza alcun intervento umano. La ricerca non si limiterebbe a eventi politici ed economici, ma esplorerebbe anche la capacità di predire pandemie e altri tipi di contagio su vasta scala, un tentativo già fatto indipendentemente da ricercatori civili e da alcune imprese come Google.
Alcuni sociologi sostengono che questo progetto ricorda il Total Information Awareness, un programma ideato dal Pentagono dopo l’11 settembre per dare la caccia a potenziali attentatori identificando dei modelli in grandi raccolte di dati sia pubblici che privati: intercettazioni telefoniche, e-mail, informazioni sui viaggi, sui visti, sul passaporto e sulle transazioni fatte con la carta di credito.
«Di fronte a simili iniziative mi viene in mente il Total Information Awareness», dice David Price, antropologo della St. Martin’s University di Lacey, nello stato di Washington, che si è occupato di collaborazioni tra sociologi e agenzie di intelligence. «Se è comprensibile che uno stato-nazione voglia seguire eventi come l’esplosione di una pandemia, dubito che questo possa accadere in modo totalmente automatico».
Esiste un progetto simile promosso dall’analogo ente militare, la Defense Advanced Research Projects Agency, o Darpa, che si propone di identificare automaticamente i social network ribelli in Afghanistan. L’agenzia sostiene che la sua analisi può rivelare cellule terroristiche e altri gruppi internazionali seguendo le tracce dei loro incontri, degli addestramenti, degli scambi di materiale e dei trasferimenti di denaro.
L’anno scorso, i ricercatori degli HP Labs, i laboratori della Hewlett-Packard, hanno usato i dati di Twitter per prevedere con precisione gli incassi al botteghino dei film di Hollywood. Nel mese di agosto, la National Science Foundation ha approvato il finanziamento di una ricerca che userà social media come Twitter e Facebook per stabilire i danni causati dai terremoti in tempo reale.
L’accessibilità e la informatizzazione di grandi banche dati ha cominciato a stimolare lo sviluppo di nuove tecniche statistiche e di software per gestire la raccolta di dati con miliardi di elementi. «Questi dati consentono di muoversi oltre l’inferenza e la rilevanza statistica e andare verso analisi utili e precise», dice Norman Nie, uno dei pionieri nello sviluppo di strumenti statistici per i sociologi e che ha fondato una nuova società , la Revolution Analytics, per elaborare un software che analizza immense raccolte di dati.
Fin dal 2008, un progetto del Pentagono chiamato Minerva Initiative ha pagato una serie di studi, tra cui una ricerca dell’Arizona State University sugli avversari politici del radicalismo islamico e uno studio della University of Texas sugli effetti del cambiamento climatico sulla stabilità politica africana.
I sociologi che cooperano con le agenzie di ricerca sostengono che le nuove tecnologie avranno un effetto positivo. «Il risultato sarà una comprensione migliore di ciò che avviene nel mondo di quanto i governi locali sappiano gestire la situazione», dice Sandy Pentland, studiosa di informatica al M.I.T. Media Laboratory. «È forse la prima vera opportunità per tutta l’umanità di avere un governo trasparente».
Alcuni informatici non credono che si possa prevedere un’instabilità politica con indicatori come le ricerche su Web. «Non credo che stiamo assistendo a una rivoluzione», dice Prabhakar Raghavan, direttore degli Yahoo Labs. Si è scritto molto, fa notare, sulla possibilità di prevedere le epidemie influenzali osservando le ricerche sul Web del termine “flu” (influenza), ma le previsioni non sono migliorate rispetto a quello che si poteva trovare nei dati dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Altri ricercatori sono ottimisti. «In questi dati c’è un grande potere di previsione», dice Albert-Laszlo Barabasi, fisico della University of Notre Dame. «Se ogni ora ho informazioni sulla tua ubicazione, posso prevedere con un’attendibilità del 93 per cento dove ti troverai tra un’ora o tra un giorno».
C’è anche una questione più profonda e cioè se sarà possibile trovare delle leggi del comportamento compatibili con le leggi delle scienze fisiche. Per Isaac Asimov, i poteri di previsione della psicostoria funzionavano solo a condizione che fosse possibile misurare la popolazione umana di un’intera galassia.
(Copyright New York Times – La Repubblica. Traduzione
di Luis E. Moriones)
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