I black bloc delle tasse universitarie

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Una pattuglia del blocco nero deve avere conquistato anche Confindustria che qualche mese fa ha licenziato i «nove impegni per la crescita». In questo documento l’aumento delle rette universitarie viene considerato il volano per frenare il declino della ricerca. Un simile riconoscimento non poteva non avere un seguito e infatti ha conquistato il posto d’onore nella lettera che Berlusconi ha inviato all’Ue qualche giorno fa.
Tra i punti qualificanti, si fa per dire, di questo testo c’è ancora lui, il ritornello delle tasse universitarie. Anche il ministro Gelmini non ha mai perso di vista l’obiettivo dei «riformatori» liberisti. E così, dopo avere tagliato il diritto allo studio dell’89%, ha rafforzato le basi dell’incubo neo-liberista per eccellenza: gli studenti devono indebitarsi per studiare e pagare gli interessi sui master che producono inoccupati. Pagare è sintomo di «qualità » e «responsabilità », il denaro è il nemico del 99% dei «fannulloni» e premierà  la «meritocrazia» dell’1% a suon di cartelle esattoriali. Sarà  così che sin dall’ultimo anno della scuola gli studenti busseranno alla porta del «fondo per il merito» che eroga le borse di studio per i «meritevoli e i non abbienti» e le poche risorse a disposizione finanzieranno i «prestiti d’onore».
Mezzo Pd è stato conquistato dall’unico blocco nero ben accetto in società . Lo scorso maggio i senatori Ichino, Ceccanti, Marino, Morando, Rusconi, Tonini, Treu, Valditara per Fli e Rutelli per l’Api, hanno presentato un’interrogazione chiedendo un aumento delle tasse sul modello inglese. Anche la Crui ha fatto sentire una voce di saggezza. In un promemoria inviato al Ministro Gelmini prevede l’aumento delle tasse per contrastare gli effetti perversi dei tagli. Gli studenti italiani hanno un cappio al collo ed è per questo che continuano a protestare in piazza dell’Unità  d’Italia a Trieste dove da due giorni hanno piantato le tende, oppure a Palermo dove venerdì hanno sfilato in 5 mila. Il loro futuro parlerà  americano. Negli Usa, le tasse scolastiche sono raddoppiate in 10 anni e il debito medio per studente si aggira sui 28 mila dollari. Uno scenario terrificante contro il quale il 15 novembre si mobiliteranno sindacati, studenti e ricercatori. Chiederanno a Tremonti e al governatore di Bankitalia Visco (ma non alla Gelmini) un finanziamento straordinario di 9 miliardi per la ricerca Una ragionevole provocazione in attesa di un prevedibile diniego del blocco nero al potere.


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