Governatore, il premier sul Colle indica il nome di Ignazio Visco

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ROMA — La fumata bianca a Bankitalia è stata ufficializzata ieri, intorno alle 20, dopo un’altra giornata di passione sui mercati, con le Borsa a picco e lo spread tra i titoli italiani e i tedeschi di oltre 400 punti, sulla scorta delle cattive prospettive sul Consiglio europeo di domenica. Quello di Ignazio Visco, attuale vicedirettore della Banca d’Italia, designato ieri quale decimo Governatore, dopo Mario Draghi, approdato alla guida della Banca centrale europea (Bce), non sarà  un compito facile.
La sua individuazione è stata preceduta da un pesante scontro all’interno del governo, tra il premier, Silvio Berlusconi, e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, con ricadute internazionali. Tuttavia la scelta di Visco, che alla fine ha avuto la meglio su candidati di rango, quali il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, il direttore generale dell’Istituto, Fabrizio Saccomanni e il membro della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, sembra aver messo tutti d’accordo.
«Noi avevamo puntato su un altro» ammette il leader della Lega, Umberto Bossi, alludendo a Grilli, preferito per la sua «milanesità ». E aggiunge: «I lavoratori interni di Bankitalia facevano resistenza, speriamo sia bravo come dicono». Poi lascia cadere una frase circa il ruolo nella nomina del Capo dello Stato: «Napolitano è stato presente».
La procedura prevede che la proposta di Visco, avanzata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi a Paolo Blasi, componente anziano del Consiglio superiore della Banca d’Italia, venga sottoposta al parere del Consiglio stesso, che si riunirà  lunedì. È per questo che dalla sede della Banca centrale, a palazzo Koch, può trapelare per ora solo un commento non ufficiale di autorevoli fonti del Consiglio superiore: «Una scelta valida». Le stesse fonti avevano giudicato «non piacevole» la gestione della designazione del governatore prima della scelta di Visco: «In genere queste decisioni si prendono rapidamente per evitare la ridda di voci», avevano lamentato le fonti, esprimendo «preoccupazione per come si sono svolte le cose». Secondo le stesse fonti ora «il compito dei membri del Consiglio sarà  quello di esprimere una valutazione e lo faranno in modo serio e responsabile» in base a tre elementi: «indipendenza, autorevolezza e autonomia».
Su Visco, che ieri sera è stato subito ricevuto da Berlusconi, non si esprime Tremonti, sostenitore di Grilli, ma fonti del suo ministero parlano di «un rapporto ottimo, di stima personale e professionale», sottolineando che all’ultimo G20 di Parigi, Visco e Tremonti sono stati sempre seduti vicino, a lavoro e a cena. Dal Tesoro si ricorda anche che Visco ha partecipato ai tavoli per le misure sullo Sviluppo. Il neogovernatore è anche intervenuto come relatore ai convegni dell’Aspen Institute, di cui Tremonti è presidente.
«Tutto è bene quel che finisce bene. La scelta di Berlusconi è di alto profilo» afferma il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto. Per il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, fermo restando il «disagio» per come si è dipanata la vicenda della nomina, la scelta di Visco «corrisponde pienamente ai criteri di autorevolezza e di autonomia della scelta che avevamo avanzato nelle settimane scorse». Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, dà  i voti: «La nomina di Ignazio Visco merita un bel 10, il governo 4 per la gestione». Si tratta di «una scelta di equilibrio» per il leader di Alleanza per l’Italia, Francesco Rutelli, mentre Antonio Di Pietro, leader dell’Idv si riserva il giudizio, non conoscendo Visco.
Per il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, la nomina di Visco è «un altro successo di Mario Draghi, Tremonti esce pesantemente sconfitto e sarà  di fatto commissariato da Draghi, mentre Bossi ne esce con le ossa rotte».
Plaude alla scelta il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, e soddisfatto appare anche l’ex commissario europeo Mario Monti: «Lo conosco da molti anni e lo apprezzo. Ed è molto apprezzato nelle sedi internazionali». Anche per Monti la successione è stata «gestita molto male»: «La cosa più brutta è che queste personalità  bancarie così distinte sono state accostate a questo o a quel politico». A fine giornata il ministro leghista, Roberto Calderoli, concede al napoletano Visco «capacità  e pragmaticità  padana».


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