Gamberale mette nel mirino Serravalle e Sea

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MILANO – F2i scende in pista per Sea e Milano-Serravalle. Il fondo di investimento, specializzato in infrastrutture, guidato dall’ex manager di Autostrade Vito Gamberale ha inviato ieri una lettera al Comune di Milano in cui conferma la sua disponibilità  a rilevare in tempi brevi il 18,6% della società  autostradale e il 20% dell’azienda che gestisce gli aeroporti meneghini per una cifra vicina ai 400 milioni di euro.
La proposta è arrivata poche ore dopo un uno-due finanziario da brividi per la giunta di centrosinistra guidata da Giuliano Pisapia, alla ricerca disperata di fondi per far quadrare il bilancio 2011 ed evitare un drammatico sforamento del patto di stabilità : la Sea (la società  che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa), pur confermando l’obiettivo della quotazione, ha ammesso nella sostanza che non riuscirà  a sbarcare a Piazza Affari a novembre, mentre il secondo bando d’asta per la quota nella Serravalle ha fatto la stessa fine del primo, andando deserto malgrado un prezzo base ribassato da 170 a 145 milioni.
La palla adesso è nel campo di Palazzo Marino che in ogni caso non potrà  procedere con una trattativa privata e diretta con F2i. L’unica strada percorribile per monetizzare entro dicembre le due partecipazioni (a meno di non vendere tout court solo una quota della Sea) è quella di riaprire un bando in cui si mettono sul piatto entrambe le partecipazioni. Con la certezza questa volta di vedere ai nastri di partenza almeno un compratore. Gamberale, tra l’altro, rischia di trovare in questo caso – contro le previsioni dei bookmakers – qualche rivale inatteso. Certo la vendita congiunta di due attività  così differenti come aeroporti e autostrade non è il massimo per ottimizzare le entrate e solleticare gli appetiti di potenziali acquirenti. Ma nei giorni scorsi, dicono fonti vicine alla giunta, avrebbe bussato alla porta del Comune un fondo indiano specializzato in infrastrutture interessato a entrambi i gioielli meneghini. E non è da escludere così che si arrivi a un’asta a due. L’obiettivo sarebbe quello di chiudere la doppia vendita entro dicembre, per contabilizzare nel bilancio 2011 l’incasso.
La lettera di Gamberale, secondo indiscrezioni, non pone paletti eccessivamente vincolanti a Palazzo Marino. L’unica richiesta sarebbe quella di posti nel cda di Sea e Serravalle con i poteri che spettano per tradizione a un socio di minoranza. Il Comune di Milano rimarrebbe azionista di maggioranza in Sea, il boccone che fa più gola a Gamberale, mentre nell’azienda autostradale – destinata a recitare un ruolo da pivot nelle nuove infrastrutture lombarde – il controllo rimarrebbe alla Provincia. Nessun problema invece per il dividendo straordinario da 124 milioni promesso dalla società  aeroportuale alla giunta meneghina. Sea dovrebbe convocare un’assemblea straordinaria nelle prossime settimane per svincolare l’assegnazione del cedolone dalla quotazione. E il Comune potrebbe così contabilizzare già  nel bilancio 2011 mettendo una toppa alle voragini lasciate in eredità  dall’ex sindaco del centrodestra Letizia Moratti.


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