Francia, in 2 milioni alle primarie del Ps sarà  ballottaggio fra Hollande e la Aubry

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PARIGI – Franà§ois Hollande e Martine Aubry si disputeranno domenica prossima l’investitura socialista, ma il ballottaggio sarà  forse più incerto del previsto.I due milioni abbondanti di francesi che ieri hanno partecipato alle primarie hanno infatti rimescolato le carte, portato al terzo posto Arnaud Montebourg, paladino della demondializzazione, e umiliato Ségolène Royal, che ha ottenuto meno del 7 per cento. Hollande resta il favorito, ma dovrà  rimboccarsi le maniche e in parte il suo destino dipenderà  dalla sua ex compagna ed ex candidata socialista nel 2007, che malgrado il tracollo mantiene un piccolo capitale di simpatia: «La sinistra, se vuole vincere, dovrà  fare i conti con Ségolène Royal», ha detto il suo braccio destro, Jean-Louis Bianco. I socialisti francesi giubilavano ieri sera. Hanno vinto la scommessa: più di due milioni di votanti alle primarie rappresentano un successo. Perlomeno in Francia, dove una consultazione di questo tipo non era mai stata organizzata da nessun partito. L’esperienza italiana insegna che la buona partecipazione alle primarie (da noi votarono in quattro milioni) non assicura una vittoria alle elezioni, ma il Ps ha migliorato la propria immagine con una competizione particolarmente corretta. Il risultato è stato in linea con le previsioni, ma non senza sorprese. Hollande ha ottenuto poco meno del 39 per cento, la Aubry ha avuto il 30,5. Al terzo posto, inatteso, Arnaud Montebourg, rappresentante dell’ala più radicale del partito con più del 17 per cento dei voti, una cifra che nessuno aveva previsto. Gli altri sono stati tutti staccati: al quarto posto è arrivata la Royal con appena il 6,9 per cento, Manuel Valls quinto con il 5,6 per cento. Una batosta inattesa per una donna che cinque anni fa era stata portata alle stelle dai sondaggi e aveva difeso con onore i colori socialisti alle presidenziali, ottenendo 17 milioni di voti al secondo turno. Ieri sera, di fronte alle telecamere, non ha saputo nascondere la delusione. Hollande parte favorito per il ballottaggio di domenica, ma i sostenitori speravano in uno scarto più ampio, temono che i voti andati a Montebourg si riversino sulla Aubry, più a sinistra rispetto al social-riformismo di Hollande. E non avendo superato la soglia del 40 per cento il favorito non può presentarsi come il candidato naturale dei socialisti. Il ballottaggio non risponderà  soloa questi criteri. Domenica, infatti, i simpatizzanti della gauche dovranno scegliere, più che una linea politica, l’uomo o la donna con le maggiori possibilità  di battere Nicolas Sarkozy. Da questo punto di vista, i sondaggi danno un vantaggio a Hollande, che può sedurre più facilmente l’elettorato centrista, decisivo in tutte le elezioni presidenziali. I giochi, insomma, non sono fatti. Molto dipenderà  da quel che diranno nei prossimi giorni la Royal e Montebourg (Valls ha già  invitato a votare Hollande). Ieri sera, il favorito ha già  strizzato l’occhio all’ex compagna, nella speranza di ottenere i voti per sconfiggere una Aubry molto battagliera. «Sono il candidato del cambiamento», ha detto Hollande. La Aubry gli ha risposto presentandolo come un uomo non abbastanza a sinistra: «Ho un progetto coerentee l’esperienza. Batterò Sarkozy nel 2012».


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