Dati americani e aiuti alle banche Balzo delle Borse mondiali

by Sergio Segio | 6 Ottobre 2011 7:25

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MILANO — «Se, tutte le volte che Moody’s ci abbassa il rating di tre punti, Piazza Affari sale del 4%, allora ben vengano le bocciature del debito pubblico». E’ la reazione — naturalmente una battuta — di un operatore di Borsa ieri, alla fine di una giornata che ha regalato tanti segni «più» quando, invece, in molti temevano nuovi «meno». Dopo il declassamento notturno da parte della società  di rating, infatti, i listini europei hanno a sorpresa aperto positivi, hanno proseguito guadagnando ulteriore terreno e hanno quindi chiuso con rialzi più che sostenuti: Milano +3,94%, Londra +3,19%, Parigi +4,33% e Francoforte +4,91%. Bene anche New York: +1,21%.

Dietro il maxirimbalzo delle Borse, dopo diversi giorni all’insegna dei cali, ci sono i segnali di passi avanti della politica europea verso una soluzione alle turbolenze bancarie, con un nuovo possibile programma di sostegno. Anche se al momento «non c’è un piano concreto europeo per la ricapitalizzazione delle banche, c’è solo una discussione in corso», ha precisato il portavoce del commissario Ue agli affari economici Olli Rehn.

Ma «la Germania è pronta a ricapitalizzare gli istituti di credito, bisogna prendere rapidamente delle decisioni», ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Se necessario — ha aggiunto Merkel — potremo parlarne al prossimo vertice Ue, noi siamo disponibili». La Germania potrebbe anche riattivare il proprio fondo Soffin, creato nel 2008 per far fronte alla crisi finanziaria innescata dai mutui subprime: lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble in un’intervista al «Financial Times Deutschland».

Merkel ha poi sottolineato che il fondo salva Stati Efsf può intervenire nella ricapitalizzazione delle banche, anche se solo come misura di ultima istanza: prima devono provvedere le banche stesse, poi — se queste sono in difficoltà  â€” devono intervenire i governi nazionali e infine — come extrema ratio — il fondo Efsf. Ma anche i privati dovranno fare uno sforzo in più: le banche che detengono titoli greci potrebbero dover contribuire di più al nuovo piano di aiuti alla Grecia deciso in luglio e non ancora negoziato. Lo ha fatto capire la cancelliera, per cui «se necessario dovrà  esserci un aggiustamento» a proposito, appunto, di un coinvolgimento maggiore delle banche. E ancora: «La Grecia deve rimanere nell’euro». Da Merkel è poi arrivato anche un riferimento all’Italia: può recuperare la fiducia dei mercati, «ne ha tutte le possibilità », ma ad una condizione, «deve rispettare i suoi impegni ed applicare pienamente le decisioni prese».

A spingere in alto i listini hanno contribuito anche alcuni nuovi dati, migliori del previsto, sull’economia americana e il piano franco-belga — in arrivo — per salvare Dexia, tra garanzie pubbliche e ricorso a una «bad bank» per le attività  a rischio. Tanto che in Borsa la banca ha interrotto la serie di crolli e chiuso con un +1,79%. L’altroieri, comunque, secondo il giornale fiammingo «De Tijd», i risparmiatori belgi avrebbero ritirato dalla banca oltre 300 milioni di euro dai propri conti, senza calcolare le eventuali operazioni online.

E mentre guadagna consensi l’ipotesi di nuovi stress test agli istituti di credito, anche ieri la Banca centrale europea ha comprato titoli di Stato, in particolare italiani e spagnoli. Lo spread Btp-Bund è sceso a 370 punti base dopo aver oscillato fino a 380. Ora i listini guardano alla riunione di oggi del consiglio direttivo della Bce, che potrebbe accantonare l’idea di tagliare subito i tassi d’interesse, e rafforzare invece l’arma dei maxi-prestiti al sistema bancario.

Se il declassamento dell’Italia è stato ignorato dalle Borse (forse perché lo avevano già  scontato nei mesi precedenti), anche la Commissione Ue sembra «bypassare» la bocciatura. Sull’Italia la «Commissione mantiene il suo giudizio», «il Paese ha preso seri impegni di consolidamento fiscale che vanno nella giusta direzione e che gli permettono di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013»: lo ha detto un portavoce dell’esecutivo Ue commentando il taglio del rating dell’altroieri.

Resta ora da vedere che cosa succederà  a Piazza Affari oggi, dopo i nuovi declassamenti di Moody’s, ieri sera, a enti locali e società  italiane.

Un commento sul nostro Paese è arrivato anche dal Fondo monetario internazionale, per cui «il problema dell’Italia è la totale assenza di crescita e il governo deve ora affrontarla con la stessa determinazione con cui risana i conti». Sono le parole del direttore del braccio europeo del Fmi, Antonio Borges, che ha anche ipotizzato, e poi subito smentito, un intervento del Fondo sull’acquisto di bond italiani e spagnoli. Il Fmi, nel suo ultimo rapporto sull’economia europea, ha anche parlato — per l’Italia — di una crescita deludente negli ultimi venti anni, una situazione economica critica anche per le manovre accelerate e un calo di fiducia degli investitori.

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