Conflitto di interessi, si dimette il ministro Fox

by Sergio Segio | 15 Ottobre 2011 6:27

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LONDRA – Ci sono governi in cui tutto è permesso e altri in cui gli errori e i comportamenti impropri conducono dritto alle dimissioni. In Gran Bretagna, solitamente, chi sgarra paga. Ieri è toccato al ministro della Difesa Liam Fox, uno dei pesi massimi del partito conservatore, costretto a lasciare l’incarico per essersi portato dietro nelle missioni ufficiali in giro per il mondo un amico (non una escort) che agiva da suo consigliere ufficioso.
Non era lo Stato a pagare le spese di Adam Werritty, testimone di nozze e compagno di studi del ministro; e non ci sono nemmeno prove che egli abbia tratto profitto personale dai suoi incontri con capi di governo, ministri e generali. Ma è bastato il sospetto, aumentato dal fatto che un faccendiere miliardario legato a Israele e facoltosi uomini d’affari con interessi nell’industria della difesa finanziassero lo stile di vita un po’ da jet-set di Werritty. Un uomo pubblico, da queste parti, deve apparire immacolato, ogni ombra di un conflitto d’interessi diventa rapidamente un peso insostenibile: così, dopo che Downing Street ha definito «indifendibile» l’atteggiamento di Fox, inchiodato anche da un blogger italiano, il ministro ha dato le dimissioni, comunicandole con una lettera al premier in cui riconosce di «aver sbagliato a consentire che restassero indistinte le mie attività  di governo e quelle personali». Al suo posto è stato nominato il ministro dei Trasporti, Philip Hammond.
A complicare le cose per Cameron ha provveduto la concomitanza con un altro scandalo in cui è rimasto coinvolto un membro del governo: Oliver Letwin, ministro per gli affari politici e stretto collaboratore del premier, è finito sulla prima pagina del Daily Mirror per una sequenza di foto che lo ritraggono mentre butta documenti riservati nel cestino dei rifiuti di St. James’s Park, il parco adiacente ai palazzi del potere. Le foto dimostrano che non si è trattato di un infortunio passeggero, ma di un’abitudine quotidiana: ogni mattina, andando al lavoro, il ministro passava dal parco, dava un’occhiata alla corrispondenza e gettava quel che non gli sembrava interessante. Inclusa una lettera sui metodi di interrogatorio dei sospettati di terrorismo e un’altra sulla “extraordinary rendition”, il controverso programma di trasferimenti clandestini di presunti terroristi in paesi in cui potevano essere torturati, concepito dall’amministrazione Bush e assistito dai servizi segreti britannici. Diplomato a Eton e Oxford, Letwin ha fama di intellettuale distratto: una volta mandò quasi a fuoco il parlamento di Westminster, gettando un sigaro ancora acceso in un cestino della carta straccia. In quel caso pare che bastò un estintore, ma stavolta l’ha fatta più grossa: «E’ molto imbarazzante, mi scuso, non accadrà  più», ha detto con aria contrita davanti alle telecamere.
Può darsi che riesca a conservare il posto, ma la sua gaffe ha costretto Cameron a intervenire immediatamente per non dare l’impressione di un esecutivo in cui ognuno si comporta come gli pare, con arroganza e scarso senso etico. Sicché il premier ha estromesso il ministro della Difesa. E magari metterà  al bando i cestini rifiuti a Downing Street e dintorni.

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