Chiesa resta alla guida di Bpm, ma non sarà  Ad

by Sergio Segio | 27 Ottobre 2011 4:58

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MILANO – Avanti tutta, verso l’aumento di capitale con partenza da lunedì (nonostante per ora manchi l’ok della Consob al prospetto) e avanti tutta anche su Enzo Chiesa, che resta direttore generale (nonostante lo stop di Bankitalia alla nomina di capo azienda); un direttore forte, visto che almeno per il momento non c’è consigliere delegato e anzi il consiglio di gestione, appena riunito, ha deciso «di non procedere alla nomina del consigliere delegato, reputando opportuno rinviare tale decisione». Difficilmente la Vigilanza accetterà  un rafforzamento delle deleghe di Chiesa, ma è altrettanto vero che in questo momento il manager si trova inevitabilmente ad averne molte, visto che il calendario per l’aumento di capitale va avanti a tappe forzate: già  oggi è prevista la riunione del cdg, per fissare il prezzo dell’aumento e in questa sede quasi sicuramente verranno attribuite deleghe speciali a Chiesa, funzionali al realizzarsi dell’aumento. Si tratterà  di vedere se Bankitalia considererà  accettabile questa soluzione, oppure se chiederà  un’interpretazione più stringente della sua richiesta di discontinuità  (che, peraltro, non ha impedito la nomina di nove consiglieri su 19 membri del consiglio di sorveglianza, presenti anche nella vecchia gestione).
Ieri intanto è stata una giornata campale, iniziata con l’ok della Banca d’Italia allo Statuto e con la sua successiva registrazione; subito dopo è stato quindi possibile riunire il consiglio di sorveglianza, nella pienezza dei suoi poteri (e del suo organico, che vede la presenza di undici rappresentanti della lista guidata da Filippo Annunziata, tre della lista Messori, che però non ha accettato l’incarico insieme a molti altri componenti, tanto che sono risultati eletti Carlo Dell’Aringa, Enrico Castoldi e Mauro Paoloni) il rappresentante dei soci non dipendenti Pietro Lonardi e i due rappresentanti della lista Bonomi-Investindustrial (cioè la lista del risparmio gestito, nonostante il medesimo finanziere abbia festeggiato insieme alla lista della maggioranza e abbia ieri ufficialmente assunto la carica di presidente del consiglio di gestione).
In mattina Filippo Annunziata ed Enzo Chiesa erano andati presso la sede di Mediobanca, per discutere dell’imminente aumento di capitale; nel pomeriggio, c’è stata la nomina del consiglio di gestione. Che vede presidente Andrea Bonomi, insieme a Davide Croff, Claudio De Conto, Alessandro Foti e Dante Razzano.
Oggi, a mercati chiusi, verrà  comunicato il prezzo dell’aumento di capitale (ieri il titolo in Borsa ha perso vistosamente terreno: -4,52%, a 1,56 euro per azione). «Resto in Bpm con l’obiettivo di portare a termine con successo l’aumento di capitale della banca e con l’obiettivo di proseguire con determinazione nell’attuazione del piano industriale sul quale ho lavorato sin dall’inizio e nel quale credo fortemente», ha dichiarato ieri Chiesa, motivando la sua decisione di tenere la carica di direttore generale. Dopo aver incassato, ieri, «apprezzamento e fiducia» da parte del consiglio di gestione.

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