by Sergio Segio | 26 Ottobre 2011 7:12
Nel darne comunicazione la segreteria nazionale «ringrazia le lavoratrici, i lavoratori iscritti e le strutture dell’organizzazione». Secondo la maggioranza della Cgil l’accordo, che riforma il sistema delle relazioni sindacali in Italia, rappresenta un argine rispetto all’articolo 8 della manovra economica che liquida i contratti nazionali in base al principio della deroga. Secondo la minoranza, invece, quell’accordo è perfettamente integrabile con l’articolo 8 come da sempre sostiene la Confindustria e funziona da apripista all’articolo 8 che sancisce la possibilità che gli accordi e i contratti possano essere approvati senza il voto deliberante dei lavoratori interessati. A contestare nel merito e nel metodo la scelta fatta dalla segreteria della Cgil non è soltanto la Fiom ma l’intera area programmatica di minoranza, il cui portavoce Gianni Rinaldini ha ribadito le sue critiche che l’avevano portato a denunciare il modo in cui era stata indetta la consultazione, in violazione dello statuto confederale. Ma il ricorso era stato bocciato dagli organismi competenti.
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61% È LA PERCENTUALE di lavoratori che ha partecipato alla consultazione sull’accordo siglato da Cgil, Cisl, Uil e imprese l’8 giugno scorso. Su 1.070.557 lavoratori aventi diritto al voto hanno votato in 659.031. I sì sono stati 526.447, i no 123.613 e gli astenuti 8.982.
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