Bruxelles abbandona il Ponte sullo Stretto
BRUXELLES – Due assi Nord-Sud, una Est-Ovest, più un’asse mediterranea: sono queste le tre grandi priorità nel settore dei trasporti su cui la Commissione europea intende investire oltre 31 miliardi di euro. Il programma è stato illustrato ieri dal presidente Barroso e comprende anche investimenti per le reti di trasporto dell’energia e per il rafforzamento delle connessioni a banda larga per un totale di circa 50 miliardi di euro, L’Italia è interessata da tre delle assi portanti nel settore dei trasporti. Tra le priorità europee, figurano il completamento dell’alta velocità Lione-Torino-Milano-Venezia (corridoio mediterraneo); il rafforzamento della Genova-Milano-Novara-Gottardo (asse Genova-Rotterdam); il potenziamento dei collegamenti Udine-Venezia-Ravenna-Bologna (corridoio Baltico- Adriatico); il rafforzamento dei collegamenti Brennero-Bologna-Napoli-Palermo, Palermo-Messina e Napoli-Bari che fanno parte del Corridoio Helsinki-La Valletta.
La Commissione invece non considera una priorità la costruzione del Ponte sullo Stretto. «La decisione se costruire o no il Ponte sullo Stretto spetta al governo italiano, l’essenziale è che il collegamento, via ponte o via mare, sia garantito entro il 2030», ha spiegato il commissario ai trasporti Siim Kallas. Secondo il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, il Ponte sullo Stretto rimane invece una priorità : «È un’opera necessaria per realizzare un collegamento rapido e moderno tra il Continente e la Sicilia. Al finanziamento si provvederà con risorse reperite sul mercato».
Il fatto che anche questa volta il Ponte sullo Stretto non sia stato inserito nella lista dei progetti prioritari da parte di Bruxelles, significa che l’opera non potrà comunque usufruire di finanziamenti comunitari. Nell’annunciare il nuovo quadro delle priorità nel settore delle infrastrutture, la Commissione ha spiegato che intende lanciare i «project bond»: obbligazioni europee che saranno emesse dalla Banca europea degli investimenti (Bei) e che riceveranno garanzie dal bilancio comunitario. Con un impegno finanziario di 260 milioni a garanzie delle emissioni, la Commissione conta di raccogliere sul mercato finanziamenti per 4,6 miliardi di euro, che saranno concentrati su una decina di progetti prioritari.
Il grande quadro delle infrastrutture prevede anche importanti investimenti nel potenziamento delle interconnessioni elettriche e nella costruzione di gasdotti. Su questo fronte la Commissione prevede che vengano impegnati nove miliardi di euro. Analogo impegno finanziario è previsto per il potenziamento delle reti a banda larga. «Oggi paghiamo un acconto per la crescita futura e l’occupazione in Europa. Questi investimenti nelle infrastrutture che ancora mancano possono generare crescita e posti di lavoro, allo stesso tempo possono rendere piu’ facile il lavoro e gli spostamenti per milioni di cittadini europei e anche per le imprese», ha spiegato il presidente della Commissione, Barroso.
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