by Sergio Segio | 5 Ottobre 2011 6:45
ROMA – Di nuovo in piazza, al Pantheon, per protestare contro il disegno di legge sulle intercettazioni che fa il suo esordio oggi alla Camera. Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo ha organizzato un presidio oggi dalle 17 alle 19. Di bavaglio si parlerà anche a Firenze, alla manifestazione indetta dall’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa venerdì e sabato prossimi, iniziativa cui aderisce anche la Federazione degli editori.
E contro la legge italiana ieri è esplosa la protesta di Wikipedia. Alle otto di sera, l’enciclopedia online ha oscurato tutte le sue voci. Chi ha tentato di accedere ai contenuti si è ritrovato davanti prima una pagina bianca, poi un lungo comunicato: «Negli ultimi 10 anni – si legge – Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Oggi i pilastri di questo progetto rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto ddl intercettazioni».
Il riferimento è alla cosiddetta norma ammazza-blog, all’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine. Per Wikipedia, è inaccettabile che si debba ribaltare una notizia senza alcun controllo di verità , senza alcun giudice terzo che decida, anche perché – ricorda – i cittadini italiani sono già tutelati dall’articolo 595 del codice penale, quello che punisce il reato di diffamazione.
Web a parte, a piazza del Pantheon la protesta riguarderà l’intero impianto del ddl. «Con il presidio – spiega il presidente della Fnsi Roberto Natale – vogliamo marcare i passaggi del dibattito parlamentare, far sentire alla politica tutto il dissenso che si è raccolto attorno a questa legge. Per le prossime settimane stiamo invece organizzando una grande manifestazione, che faremo di sabato e alla quale, siamo certi, aderiranno moltissime persone». Insieme all’Fnsi al Pantheon ci saranno l’Anci (l’associazione dei cronisti italiani), Articolo 21, Valigia Blu, la Cgil. «Con questa legge – spiega Fulvio Fammoni della Cgil – si ribadisce la volontà del bavaglio all’informazione, insieme a quella di gettare sabbia negli ingranaggi della giustizia. Le modifiche non cambiano nulla, sono solo legate ai problemi giudiziari e personali del premier». Oltre alla manifestazione, i promotori pensano ora al referendum: «Dal momento che vogliono colpire un bene comune quale il diritto dei cittadini a essere informati – dice Giuseppe Giulietti di Articolo 21 – sarà inevitabile» una consultazione popolare.
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