ATTENTI AI GIOVANI

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Il fatto che a Sarteano il governatore di Bankitalia e prossimo presidente della Banca centrale europea abbia messo al centro del suo discorso i giovani dovrebbe indurre a cambiare registro all’attuale dibattito politico, che non può andare avanti con «forza gnocca» e quant’altro del genere.
I giovani ci sono e sono il futuro del nostro paese. Ci sono e si muovono. Le loro manifestazioni non sono proteste episodiche. Ci dicono che così non si può andare avanti, che loro, i giovani, non vogliono vivere la vita di oggi. Diamo più attenzione alle loro manifestazioni. Quella del 15 ottobre sarà  di grande importanza. Chiedono un protagonismo e un cambiamento radicale di quel che oggi sopportiamo. Pensare a una prossima replica del ’68 forse è avventato. Molte cose sono cambiate. Ma siamo all’emergenza degli italiani di domani, dei nuovi soggetti sociali e politici, le cui motivazioni sono forti come la loro attuale marginalizzazione. Sono anche nuove culture che emergono, nuove volontà  di agire. Certo davanti a noi non abbiamo una replica del ’68, ma il protagonismo giovanile sarà  centrale nel prossimo futuro. Tutto questo deve investirci, deve diventare centrale nel nostro quotidiano agire.
Certo – è di dominio pubblico – il manifesto è in una seria e grave crisi, di soldi e di soldati, anche dell’agire quotidiano del nostro resistente collettivo. Ma non è solo crisi del manifesto, è crisi di tutte le forze che bene o male si dicono di sinistra. Senza un progetto condiviso di rinascita. Certo polemici con il berlusconismo, ma senza uscire dalla sua cultura, senza la capacità  di unirsi su un serio programma di alternativa. In questa situazione io credo che un grande aiuto (e quindi una nostra grande attenzione) possa venire dalla protesta dei giovani, sulla quale il nostro giornale dovrà  concentrare l’attenzione.
Siamo in Italia, e in tutto il mondo, in una crisi seria, storica direi, che chiede il massimo di impegno, altrimenti il rischio è di diventare inutili. In questa situazione, forte e centrale deve essere l’attenzione di questo giornale alla protesta dei giovani, ai quali l’oggi non sta più bene e lo gridano.


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