Appesi a Montebourg

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 PARIGI. Bisogna aspettare domenica prossima e il secondo turno delle primarie «aperte» del Ps, per sapere chi, tra Franà§ois Hollande e Martine Aubry, sarà  il candidato del principale partito di sinistra alle presidenziali della primavera 2012, che molto probabilmente – stando ai sondaggi attuali – dovrebbe venire eletto all’Eliseo. Hollande è arrivato in testa al primo turno, con il 38,9% dei voti, seguito da Aubry, al 30,6%. La vera sorpresa è stata Arnaud Montebourg, il candidato più a sinistra, che con il 17,3% che lo ha portato al terzo posto è ormai l’arbitro del risultato. Ségolène Royal ha incassato una sconfitta, solo il 6,9% dei voti, tallonata da Manuel Valls, che sfiora il 6%. Il candidato dei radicali di sinistra, Jean-Michel Baylet, non arriva all’1%.

Due milioni e mezzo di persone sono andate a votare, un vero successo: era la prima volta che in Francia un partito organizzava della primarie aperte a tutti gli elettori (e non solo agli iscritti). I cittadini hanno risposto positivamente, facendo anche la coda per votare nei circa 10000 seggi improvvisati. La destra schiuma, di fronte a questo successo popolare e democratico che ha già  ottenuto un primo risultato: trasformarsi in un avvertimento a Sarkozy, che non si è ancora ufficialmente candidato alla propria successione, ma è in perdita netta di consensi. La destra ha reagito minimizzando le primarie, dove hanno votato «solo 4 francesi su 100», ha fatto ripetere a ruota tutta la giornata a ministri e deputati Ump il consigliere comunicazione dell’Eliseo.
La settimana sarà  calda. Mercoledi’ c’è il dibattito in tv tra i due sfidanti del ballottaggio. Anche se nessuno è proprietario dei voti che ha ricevuto e se non si può sapere se le indicazioni di voto saranno seguite nelle urne, Manuel Valls, il più a destra, che sogna una «sinistra che dice la verità », ha subito fatto sapere che appoggerà  Hollande. Montebourg è il più corteggiato. Ieri, ha annunciato che pubblicherà  una «Lettera a Franà§ois Hollande e Martine Aubry» per chiedere loro di integrare nei rispettivi programmi le sue proposte sulle banche e la de-mondializzazione. Era stato Montebourg a proporre il meccanismo delle primarie aperte, che si è rivelato un successo, capace di mettere in difficoltà  la destra. Adesso il deputato, forte del risultato del primo turno, si batte per spostare più a sinistra l’asse del programma presidenziale del Ps. «La de-mondializzazione ha per obiettivo di lottare contro la nostra impotenza di fronte alla violenza dell’economia, impotenza che provoca la sorda depressione nervosa che si è impadronita del nostro grande e bel paese». Con un mix di altermondialismo e di sovranismo, Montebourg propone che lo stato riprenda il controllo delle banche e che l’Europa metta delle barriere alle frontiere verso i prodotti provenienti dai paesi a bassi salari, per difendere l’occupazione.
Hollande, che aveva persino coltivato la speranza di vincere già  al primo turno, ora non è più sicuro di niente. Dall’analisi del voto del primo turno delle primarie, risulta che Hollande ha avuto la meglio nelle campagne, mentre Aubry ha vinto nelle grandi città , Parigi, Lione e Marsiglia.
Ségolène Royal, che aveva sfidato i sondaggi che la davano perdente, esce fuori gioco dal primo turno, anche se, di fronte alla sua commozione, i due candidati del ballottaggio assicurano unanimi che «le sue idee hanno già  vinto e la vittoria della sinistra non sarà  possibile senza di lei».
Hollande ha cercato subito di riposizionarsi. Si presenta sempre come il candidato che ha le maggiori possibilità  di vincere contro Sarkozy, il candidato della «presidenza normale» che spera di convincere parte degli elettori centristi che si allontanano dalla destra dura del presidente. Ma ha aperto alle idee di Montebourg: Hollande vuole essere «il candidato del cambiamento».
Aubry, che ha recuperato negli ultimi giorni di campagna, insiste sul fatto che «contro una destra dura non ci vuole una sinistra molle». A Montebourg assicura che ci sarà  bisogno di molto «carattere, alcuni dicono (il mio) cattivo carattere, per domare le banche».
Aubry si situa più a sinistra di Hollande e avrà  maggiori difficoltà  ad attirare il voto centrista, ma dovrebbe perdere meno alla sinistra, a differenza di Hollande.


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