by Sergio Segio | 10 Ottobre 2011 14:52
BERLINO – «Difenderemo l’euro con tutte le nostre forze, siamo d’accordo su tutto, urge ricapitalizzare le banche europee per garantire crediti all’economia reale, ci vogliono profonde modifiche ai Trattati europei, molta più integrazione, coordinamento, vigilanza di Bruxelles. Faremo tutto il necessario, di qui al vertice G20 d’inizio novembre presenteremo un piano complessivo». Dopo giorni di tensioni franco-tedesche che allarmavano i mercati, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ieri pomeriggio a Berlino, hanno voluto dare un forte segnale: la leadership a due, riparte per tentare di salvare l’euro, gli istituti di credito e l’economia. Nelle stesse ore, i governi francese, belga e lussemburghese annunciavano un accordo per lo smantellamento di Dexia (Bruxelles sborserà 4 miliardi per la sua quota), chiedendo al suo consiglio d’amministrazione in riunione-fiume di approvarlo in corsa. Con la controffensiva politica, le leadership europee si preparano alla riapertura dei mercati. E a Berlino la Cdu, il partito della Cancelliera, chiede più Europa contro la crisi: Ue trasformata in Confederazione con un presidente, più poteri a Bruxelles, e un commissario al Risparmio, per “commissariare” i Paesi spendaccioni. Insomma, un inizio di eurogoverno dell’economia.
«Angela e io affrontiamo difficoltà mai viste prima», ha confessato Sarkozy. Il summit straordinario franco-tedesco era atteso con ansia. Nei giorni scorsi la Germania si era detta contraria alla richiesta di Parigi di ricorrere alle riserve del fondo salva-Stati, per soccorrere gli istituti transalpini in grave difficoltà .I salvataggi vanno fatti con mezzi nazionali, avevano replicato Frau Merkel e il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. I problemi delle banche evocano in Francia l’incubo di un declassamento del rating. Dal vertice, emerge un’immagine d’unità ritrovata. Secondo i media tedeschi, il compromesso sarebbe il seguente: qualsiasi Stato può ricorrere al Fesf se le banche da salvare sono esposte al rischio Grecia. È proprio il caso, soprattutto, dei grandi istituti francesi. «Siamo coscienti della necessità di trovare una soluzione globale e sostenibile, sappiamo che Francia e Germania hanno responsabilità particolari per stabilizzare l’euro», ha spiegato il presidente francese».
Nell’immediato, “Angie” e “Sarko” indicano che le divergenze sulle banche sono superate.
«Siamo decisi a fare il necessario per assicurare la ricapitalizzazione delle nostre banche», ha spiegato la cancelliera, «Francia e Germania vogliono che siano applicati nei diversi casi gli stessi criteri: probabilmente una licenza di attingere al Fesf per salvare banche “contagiate da Atene” è la soluzione. Non c’è tempo da perdere, è l’altro messaggio. «L’Europa deve risolvere i suoi problemi prima del G20». Ed ecco il nocciolo politico del piano MerkelSarkozy, spiegato dal capo dell’Eliseo: Francia e Germania «proporranno modifiche importanti ai Trattati europei», nella direzione «di una maggiore integrazione dell’eurozona». Più Europa politica, più poteri a Bruxelles contro la crisi, insomma: è la ricetta che il partito di Angela Merkel vuole approvare al suo congresso, in risposta a falchi ed euroscettici. Da Berlino, sotto il segno dell’intesa Angie-Sarkò, l’Europa in crisi tenta la controffensiva guidata da molte idee tedesche.
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