Tremonti: niente dimissioni, il caso non esiste
WASHINGTON — A dimettersi non ci ha proprio pensato. È un tema che non esiste, fa sapere. E sul quale non vuole soffermarsi. A Washington, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti parla solo d’Europa. Che non è argomento da poco visto che la crisi del debito che ha coinvolto alcuni Paesi dell’area — e l’Italia è tra questi — è al centro del dibattito, e delle preoccupazioni, del gruppo dei Venti Paesi più ricchi del Pianeta (assieme rappresentano l’80% della ricchezza mondiale) che ha riunito a Washington i suoi ministri dell’Economia e delle Finanze e i governatori delle Banche centrali. Ma che non riesce a mettere in ombra la bufera scoppiata in Italia, nel suo stesso partito, a proposito della sua assenza al voto sull’arresto del suo ex collaboratore Marco Milanese. Un’assenza giustificata proprio dall’esigenza di arrivare per tempo al vertice del G20.
Fonti parlamentari della maggioranza, da Roma, chiariscono che il ministro non intende fungere da capro espiatorio. Se però si cercano spiegazioni direttamente da lui, perlomeno per ora non le dà . Del resto non è stato possibile neanche chiedergliele. Perché qui, nella capitale Usa dove oltre al G20 si svolge l’assemblea del Fondo monetario internazionale, non è stato possibile intercettarlo.
È arrivato giovedì pomeriggio, ora locale, con l’aereo di linea della United, l’unico volo diretto tra l’Italia e Washington. Ma non è stato possibile vederlo né al suo arrivo nell’albergo in cui è solito scendere — l’Hay Adams alle spalle della Casa Bianca, forse però cambiato all’ultimo momento per far perdere le tracce — né all’entrata della cena-lavoro del G20 che si è svolta al Palazzo dell’Fmi, sulla 19a strada. Contrariamente a tutti gli altri partecipanti, ministri e governatori, fra i quali il numero uno della Banca d’Italia e presidente dell’Fsb, Mario Draghi, il ministro ha evitato l’ingresso principale dove c’erano i giornalisti ed è entrato da uno degli ingressi laterali. Ieri mattina poi ha fatto il suo ingresso nella sede del Fondo molto prima dell’inizio dei lavori, quando non c’era ancora nessuno.
Ed ha mancato l’appuntamento previsto con la plenaria dell’Fmi svoltasi alla Constitution Hall dove c’erano sempre i cronisti ad attenderlo ed alla quale hanno partecipato fra gli altri il ministro tedesco Wolfgang Schà¤uble e il nuovo direttore dell’Fmi, Christine Lagarde. L’ex collega del tesoro francese Tremonti, si è saputo poi, l’ha incontrata dopo nel corso della mattinata, prima del ministro delle finanze israeliano, Yuval Steinitz.
L’unica concessione all’esterno l’ha fatta incontrando i giornalisti della radio e delle televisioni, ma solo per una breve dichiarazione, senza possibilità di contraddittorio. Nella quale ha parlato appunto di Europa e di Germania. Sull’Italia neanche una parola, né sull’economia né sulla politica. Né quindi, tantomeno, sulle polemiche di casa, che vedono in campo anche il premier Silvio Berlusconi.
Oggi è in programma una conferenza stampa per le 14,30 ora locale (le 20,30 in Italia), prima del ritorno in Italia.
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