Superprelievo per 34mila italiani

by Sergio Segio | 7 Settembre 2011 7:54

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ROMA – Il «migliore testo possibile» della manovra bis, come lo definisce Berlusconi, ripropone a 34 mila italiani che guadagnano più di 300 mila euro, lo 0,075% dei contribuenti totali, il controverso e già  eliminato contributo di solidarietà , questa volta nella misura del 3%. Così, dopo un tira e molla estenuante, che nel pomeriggio di ieri, subito dopo il Consiglio dei ministri, riservava la supertassa ai redditi sopra il mezzo milione di euro, 11.500 contribuenti, l’asticella scende (su proposta dello stesso premier) e il gettito sale: da 88 milioni in tre anni a 144 milioni (52 nel 2012). Si alleggerisce, poi, anche la stretta su chi evade per importi superiori ai 3 milioni (carcere immediato, senza sospensione condizionale della pena). Ora le manette scattano solo se l’ammontare evaso è anche pari al 30% del fatturato. Il che salverebbe molti imprenditori di grandi aziende in contenzioso con il Fisco. Secondo alcuni retroscena, Berlusconi in persona avrebbe chiesto di cancellare la norma, ottenendone un ammorbidimento.
L’ultima versione del prelievo entra, dunque, nel maxi-emendamento del governo alla manovra blindata dalla fiducia di oggi in Senato. Il meccanismo è analogo a quanto valeva per il contributo originario. Spariscono le due aliquote (5 e 10%) sui redditi sopra 90 e 150 mila euro. Al loro posto ne arriva una sola, al 3%, da calcolare sulla parte che eccede i 300 mila euro, considerati come reddito complessivo annuo: fondiario, da lavoro dipendente, di impresa, autonomo, da capitale. Esclusa, fa sapere il ministero dell’Economia, la prima casa. La supertassa è ancora deducibile, ad attenuarne l’impatto, e di fatto aggiunge un sesto scaglione all’Irpef, pari al 46% (o poco meno per lo “sconto” della deduzione). Si applica sui redditi del 2011, dunque è retroattiva (dubbi in proposito già  sollevati dai tecnici del Senato quindici giorni fa), fino a quelli del 2013, anno del pareggio di bilancio.
I saldi inizialmente previsti, indicati in 3,8 miliardi nel decreto 138, la manovra di Ferragosto, ovviamente non ci sono più, compensati dall’Iva. Erano evaporati dopo il vertice di Arcore che aveva cancellato la supertassa, sostituiti dagli esiti della lotta all’evasione, cifrati dalla Ragioneria dello Stato per un pari importo, ma messi in dubbio dall’Europa e dai mercati come incerti e dal lento incasso.
I 34 mila super ricchi “solidali” sono per il 53% dipendenti del privato, il 38,5% autonomi e l’8,5% statali. In realtà  i dipendenti pubblici, con i pensionati, pagano già  il contributo e senza poterlo dedurlo, rispettivamente dal primo gennaio e dal mese di agosto, e nelle vecchie modalità , meno vantaggiose della nuova. Motivo in più per renderne controversa l’applicazione. Il prelievo tocca anche ai parlamentari, doppio (10 e 20%), addirittura quadruplo, secondo le novità  emerse ieri, per gli onorevoli che oltre all’indennità  hanno anche un reddito da lavoro.

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