Roma, sfregio a piazza Navona poi attacco a Fontana di Trevi è caccia a un vandalo seriale

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ROMA – Quasi calvo, corporatura atletica, alto circa 1,75, jeans, maglietta e scarpe sportive “Converse All Stars”. L’identikit, almeno per ora, si ferma qui. Caccia aperta, in tutto il centro di Roma, al “vandalo seriale”, un pazzo o un teppista che, nel giro di tre ore, ha deturpato a colpi di pietra un mascherone della Fontana del Moro, a piazza Navona e ha scagliato un sampietrino contro quella delle Naiadi a piazza di Trevi fortunatamente, almeno stavolta, senza provocare danni. E, in serata, un turista americano di 20 anni è stato fermato mentre staccava qualche “souvenir” dal Colosseo, sul lato di via Labicana. Nuovi, eclatanti, gesti di vandalismo contro i monumenti capitolini (l’ultimo è stata la finta bomba depositata all’Anfiteatro Flavio il 7 agosto) che hanno rinfocolato le polemiche sulla sicurezza a Roma.
Due blitz solitari filmati dalle telecamere della sovrintendenza ai beni culturali e della sala operativa “Sistema Roma” del Campidoglio. Il teppista (un uomo tra i 40 i 45 anni) è entrato in azione alle 8,26 in una piazza Navona ancora abbastanza spopolata. Le sequenze lo mostrano mentre scavalca la ringhiera della fontana del Moro, la più vicina a Corso Vittorio delle tre che abbelliscono la piazza, avanza sciaguattando fino al gruppo marmoreo che raffigura un etiope in lotta con un delfino e tenta di arrampicarsi per arrivare alla statua principale. L’uomo, però, non riesce a salire, perde la presa e ripiega su uno dei mascheroni che ornano il bacino, copia dell’originale realizzato da Antonio Mari nel 1651 su bozzetto di Gian Lorenzo Bernini. Con almeno dieci o dodici furiosi colpi di pietra il vandalo stacca entrambe le orecchie della statua, poi torna sui suoi passi, lascia cadere il sasso e si allontana senza fretta. Alla scena assistono due o tre turisti, uno dei quali si precipita ad avvertire due vigili urbani. Gli agenti arrivano tre minuti dopo e non possono fare altro che raccogliere i grossi frammenti di marmo finiti in acqua.
Sono le 11,34 quando altre telecamere, quelle di piazza di Trevi, riprendono nuovamente il teppista. Che si tratti della stessa persona sembra certo al 99 per cento anche se l’uomo ha una maglietta diversa, rosso scura al posto di quella nera che sfoggiava in precedenza. Il vandalo poggia qualcosa a terra, sul lato sinistro della fontana, si allontana per una sorta di sopralluogo, torna indietro e, con entrambe le mani, lancia un sampietrino lungo 15 centimetri e pesante più di tre chili in direzione del gruppo marmoreo che ha visto il bagno di Anita Ekberg, l’acqua tinta di rosso dal “futurista” Graziano Cecchini e le ricorrenti irruzioni di «D’Artagnan” il raccoglitore di monete. La grossa pietra atterra su uno degli scivoli che convogliano l’acqua nella vasca. Il teppista se ne va e i vigili urbani del vice comandante Donatella Scarpati stanno tentando di identificarlo.
«Un atto vandalico così demenziale è anche una vera e propria offesa alla nostra città », tuona il sindaco Gianni Alemanno, bersagliato dalle polemiche. «Ormai nella capitale violenza e teppismo dilagano» accusa il segretario del Pd Marco Miccoli mentre il capogruppo Udc Alessandro Onorato si domanda a cosa servano le telecamere e invoca «un efficiente servizio di vigilanza». «Questa è terra di nessuno – lamentano i commercianti di piazza Navona – furti, vandalismo, rumore. E in tanti continuano a fare il bagno nella fontana».


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