“Usa, pronti attacchi con aerei telecomandati”

by Sergio Segio | 29 Settembre 2011 6:40

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NEW YORK – Si chiama Rezwan Ferdaus, ha 26 anni, è cittadino americano ma odia talmente gli Stati Uniti che voleva fare saltare Pentagono e il Campidoglio. Con un piano incredibile: usando aerei telecomandati carichi di esplosivo al plastico. L’Fbi lo ha arrestato ieri vicino Boston, le accuse sono pesanti. Oltre al complotto per attaccare il cuore dell’America militare è stato incriminato per aver dato “appoggio materiale” e “informazioni” ad Al Qaeda in modo che la rete terroristica potesse attaccare i soldati americani in missione all’estero. Per farlo aveva modificato in modo illegale alcuni telefoni cellulari che dovevano essere usati come detonatori per far esplodere bombe artigianali nelle basi Usa.
Rezwan Ferdaus, laureato in fisica alla Northeastern University di Boston, aveva iniziato a lavorare alla sua personale jihad all’inizio del 2010. “Contattato” da agenti Fbi sotto copertura gli aveva finito per consegnare – credendo che fossero militanti o perlomeno reclutatori di Al Qaeda – i cellulari modificati e altri apparecchi elettrici che dovevano servire per una serie di attentati contro le truppe americane in Afghanistan ed Iraq. Durante un incontro nella scorsa primavera gli agenti sotto copertura lo avevano convinto che i suoi cellulari erano serviti per uccidere tre soldati Usa e ferirne altri quattro in Iraq e Rezwan si era dichiarato entusiasta: «Era proprio quello che volevo». È stato a quel punto che svelato, con dettagli sempre più precisi, il suo piano per un grande attentato: l’attacco al Pentagono e al Campidoglio di Washington attraverso modellini di aerei carichi di esplosivo al plastico e teleguidati grazie a un congegno Gps. Le autorità  di Boston, per evitare che venga messa sotto accusa la comunità  islamica di cui fa parte Zarwan Ferdaus, hanno voluto sottolineare che la popolazione non è mai stata in pericolo: gli arerei telecomandati erano 24 su 24 sotto il controllo degli agenti “coperti” dell’Fbi.
La notizia dell’arresto negli Stati Uniti arriva nello stesso giorno in cui l’ambasciata degli Stati Uniti a Riad ha lanciato un allarme attentati e rapimenti contro cittadini americani a Riad in Arabia Saudita. «Abbiamo ricevuto informazioni secondo cui un gruppo terrorista in Arabia Saudita starebbe pianificando il rapimento di occidentali a Riad» si legge nel comunicato che fa probabilmente riferimento ad al Qaida nella Penisola Araba (Aqap), che ha la sua base nel vicino Yemen, ma che si ritiene sia operativa anche nel regno saudita.

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