“Chirac ha perso la memoria non può andare in tribunale”

by Sergio Segio | 4 Settembre 2011 7:19

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PARIGI – Qualche giorno fa, era stato fotografato a passeggio nelle stradine di Saint-Tropez, mentre beveva pià±a colada con giovani ammiratrici. Ma Jacques Chirac, il primo ex presidente francese della storia che rischia un processo per corruzione, soffre di «gravi problemi neurologici», ha perso la memoria e questa settimana non potrà  sedere sul banco degli imputati. Lo sostengono gli avvocati, che hanno presentato una perizia sulla sua salute mentale a poche ore dall’inizio del processo. Secondo un neurologo che lo ha visitato di recente, l’ex presidente, 78 anni, è in «uno stato di vulnerabilità  che non gli consente di rispondere alle domande sul suo passato».
Il nuovo documento è stato notificato ai giudici parigini dalla moglie Bernadette e dalla figlia Claude, smentendo le dichiarazioni della difesa che aveva sempre assicurato la partecipazione in aula del celebre imputato, accusato di appropriazione indebita e falso in atto pubblico per fatti che risalgono vent’anni fa, quando era sindaco di Parigi. Alla perizia è stata allegata una lettera di Chirac, nella quale auspica che «il processo vada fino in fondo» così da poter rispondere delle proprie responsabilità .
Al di là  delle parole ufficiali, la famiglia Chirac lotta da tempo per evitare quella che viene giudicata come un’inutile umiliazione. L’inflessibile Bernadette ha parlato più volte con Nicolas Sarkozy, acerrimo rivale dell’ex presidente, per trovare una soluzione che potesse evitare l’affaire che lo perseguita da decenni. Quando era in carica, l’ex capo dello Stato si fece blindare da una legge sull’immunità  in modo da rinviare i processi al dopo-Eliseo. Ora i giudici parigini dovranno decidere se chiedere una contro-perizia, come reclamano le associazioni anti-corruzione che hanno denunciato l’ex presidente.
La magistratura potrebbe anche svolgere il dibattimento in sua assenza oppure rinviare il processo, andando incontro a una possibile prescrizione. Lo stesso sindaco di Parigi, il socialista Bertrand Delanoe, ha già  rinunciato a presentarsi parte civile. Chirac ha versato al comune un indennizzo pari a 1,65 milioni di euro, in parte pagato dal partito di maggioranza Ump. E anche in quel caso, è stato fondamentale l’intervento di Bernardette, la moglie protettrice che continua a svolgere un incarico politico nel feudo della famiglia, a Correze, lo stesso paese di Franà§ois Hollande, possibile futuro sfidante di Sarkozy. Ormai nessuno nella classe politica ha davvero interesse a vedere Chirac affrontare il rischio di una pesante condanna giudiziaria.
Nella monarchia repubblicana, come viene definito l’attuale sistema istituzionale francese, un re-presidente, anche se deposto, non può ridiventare cittadino qualunque.

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