Perugia-Assisi, appello finale: dieci impegni per il futuro

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PERUGIA – A conclusione della Perugia-Assisi, che ha portato ieri a marciare per le strade umbre solcate 50 anni fa da Capitini e Bobbio almeno 200 mila persone (50 mila per il Tg1 delle 20 di ieri sera, cosa che, da testimoni, ci appare un po’ inverosimile), gli organizzatori lanciano una mozione, fatta di principi e di un decalogo di proposte e impegni: garantire a tutti il diritto al cibo e all’acqua, promuovere un lavoro dignitoso per tutti, investire sui giovani, sull’educazione e la cultura (“investire sulla scuola, sull’università , sulla ricerca e sulla cultura vuol dire investire sulla crescita sociale, politica ed economica del proprio paese”), disarmare la finanza e costruire un’economia di giustizia, ripudiare la guerra, tagliando in primis le spese militari, difendere i beni comuni e il pianeta, promuovere il diritto a un’informazione libera e pluralista, fare dell’Onu la casa comune dell’umanità , investire sulla società  civile e sullo sviluppo della democrazia partecipativa, costruire società  aperte e inclusive. “Queste priorità  – si sottolinea nel documento – devono essere portate avanti da ogni persona, a livello locale, nazionale e globale, in Europa come nel Mediterraneo. Per realizzarle abbiamo bisogno di dare all’Italia un governo di pace e una nuova politica, coerente in ogni ambito, e di investire con grande determinazione sulla costruzione di un’Europa dei cittadini, federale e democratica, aperta, solidale e nonviolenta e di una Comunità  del Mediterraneo che, raccogliendo la straordinaria domanda di libertà  e di giustizia della primavera araba, trasformi finalmente quest’area di grandi crisi e tensioni in un mare di pace e benessere per tutti”. (ep)
 

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