Pd, Udc e Di Pietro all’attacco: esecutivo nel caos, rischi seri
ROMA — Un governo «che non è in grado di portarci fuori dai pericoli, ma solo di aggravarli». Un esecutivo «incapace di intendere e volere, imbambolato e rincretinito». Una manovra «oramai senza padri nè madri» che rappresenta «un insulto agli italiani». Lo dicono rispettivamente Pd, Idv e Udc dopo la retromarcia sulla norma che escludeva la laurea e la leva militare dal calcolo delle pensioni di anzianità . Il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani parla di «caos che espone il nostro Paese a rischi davvero seri. A questo punto — è la proposta del leader pd — il Parlamento prenda in mano la situazione con un’assunzione di responsabilità alla quale, pur dall’opposizione, ci rendiamo disponibili. Poi, il governo prenda finalmente atto della sua condizione e passi la mano». In serata, dal palco della Festa democratica in corso a Genova, Bersani ha anche parlato dei costi della politica, tema che vede il Pd «assolutamente intenzionato» a chiedere la calendarizzazione della proposta sul dimezzamento «del numero dei parlamentari perchè può essere approvata in tempi brevi».
Ma è attorno alla manovra che si concentrano le accuse dell’opposizione. Che parla di «farsa», maggioranza «incapace», «corte dei miracoli» che non decide. Qualcuno ironizza. Lo fa il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che si chiede come si possa collaborare con «il governo visto che cambia idea ogni giorno».
A metà pomeriggio una specie di ultimatum arriva a Palazzo Madama dalla capogruppo pd Anna Finocchiaro: o il testo della manovra giunge entro le 18 in commissione «o noi non parteciperemo più ai lavori perché la nostra permanenza è del tutto inutile». Poi, dopo che il sottosegretario all’Economia Antonio Gentile ha annunciato lo slittamento a oggi della presentazione delle modifiche, l’esponente dei Democratici ha rincarato: «Quello che sta avvenendo attorno al decreto anticrisi sfiora la farsa ma rimane comunque scandaloso».
Dopo il rinvio in commissione, spunta la possibilità che possa slittare l’intero esame in Aula. Il punto è che l’opposizione vuol studiare per bene il testo definitivo delle misure concordate da Pdl e Lega. Ecco perchè assieme a Felice Belisario dell’Idv, in serata la Finocchiaro ha incontrato il presidente del Senato Schifani —«che cerca di introdurre un principio di responsabilità nel comportamento irresponsabile del governo» — chiedendo «tempi adeguati» per lo studio delle versione modificata della manovra attorno alla quale «non c’è volontà di ostruzionismo» ha chiarito la senatrice pd. Ha chiesto tempo anche Belisario, per il quale «il governo ha perso tre settimane, adesso la manovra non può essere approvata in tre giorni».
E mentre il presidente idv Antonio Di Pietro osserva che «il governo oramai viene smentito dalla sua stessa maggioranza che ha presentato 600 emendamenti alla manovra», dall’ex segretario pd Walter Veltroni arriva una proposta: «Bisognerebbe fare un governo sostenuto da tutte le forze parlamentari e guidato da una persona di prestigio europeo».
Fuori dal Parlamento, critiche alla bozza arrivano dal mondo delle associazioni. Fai, Wwf e Legambiente definiscono «grave e irresponsabile» approfittare della crisi per proporre emendamenti «in tema di condono edilizio che nascono da evidenti finalità clientelari».
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