Parigi, la “connection” africana “Mazzette per Chirac e Villepin”

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PARIGI – Le valigette, i contanti, i finanziamenti che arrivano dalle ex colonie per foraggiare i politici francesi, in questo caso Jacques Chirac e Dominique de Villepin: il racconto di un avvocato, Robert Bourgi, consigliere “ufficioso” di Nicolas Sarkozy, riapre la vecchia storia sui rapporti tra la Francia e i regimi post-coloniali. E assomiglia molto a un siluro lanciato contro Villepin a qualche mese dalle presidenziali. Le accuse di Bourgi hanno suscitato un vespaio: Chirac ha annunciato una querela.
In un libro appena uscito, un altro personaggio del sottobosco politico transalpino parla anche di valigette per Sarkozy. Oltralpe c’è un termine che definisce i rapporti ambigui, per non dire altro, che legano l’ex madrepatria ai possedimenti di un tempo: “Franà§afrique”, impiegata per denunciare la politica neocoloniale di Parigi. Libri, inchieste giornalistiche e giudiziarie hanno spesso puntato il dito contro le mazzette generate dagli aiuti francesi ai Paesi africani e i quattrini riversati sulle rive della Senna, a destra e a sinistra, senza tuttavia impensierire gli interessati.
In un’intervista al Journal du Dimanche, Bourgi non esita a lanciare fango sull’ex inquilino dell’Eliseo: Mobutu, presidente dello Zaire, avrebbe finanziato la campagna elettorale di Chirac nel 1995, mentre quella del 2002 avrebbe ricevuto il sostegno di almeno cinque presidenti africani. Bourgi assicura di aver visto Chirac e Villepin ricevere valigette piene di soldi, svuotarle e mettere via i quattrini. Era lui a portarle: «Mi aspettavano come Babbo Natale». Una volta, racconta, Villepin avrebbe tranquillamente aperto una valigia e messo i soldi nei cassetti della sua scrivania. Le cifre, naturalmente, sono faraoniche: milioni di dollari, assicura il legale. E negli anni Ottanta anche un’associazione creata da Alain Juppé sarebbe stata finanziata coi quattrini provenienti dal gabonese Omar Bongo.
La sua testimonianza, senza elementi concreti, dev’essere presa con le molle: nel 2005 Bourgi è stato “congedato” da Villepin e si è subito messo al servizio del suo rivale, Sarkozy. Il quale non ha mai avuto soldi dai Paesi africani? Bourgi giura di non saperne niente, malgrado le chiacchiere sui rapporti con Omar Bongo, il primo africano cui Sarkozy ha parlato dopo la sua elezione nel 2007. Le dichiarazioni dell’avvocato hanno sollevato un polverone. Chirac ha annunciato querela, Villepin ha parlato di accuse «indegne e menzognere». In Africa, l’ex numero due di Laurent Gbagbo (agli arresti in Costa d’Avorio) conferma e dice che l’ex presidente ivoriano, malgrado fosse membro dell’Internazionale socialista e legato personalmente a molti socialisti francesi, avrebbe versato 3 milioni di euro per finanziare Chirac nel 2002. Altri, come il presidente senegalese, hanno smentito. Bourgi ha detto di essere pronto a parlare a un giudice.


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