Panico in Liguria e Piemonte Ma poi l’allarme rientra

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Dalla Francia, già  a metà  pomeriggio, l’Asn, l’autorità  per la sicurezza nucleare francese, negava si fosse verificata alcuna fuga chimica o radioattiva all’esterno dell’impianto. Ma dopo Fukushima la fiducia in chi minimizza questo tipo di eventi è quasi svanita, e così le telefonate sono continuate sino a sera. Questa volta però l’allarme e le paure sembrano rientrate.
Ieri in serata l’assessore all’ambiente della Regione Liguria, Renata Briano, assicurava: «Per ora in Liguria non abbiamo rilevato nessuna anomalia tuttavia continueremo a fare controlli capillari e daremo comunicazioni trasparenti facendo conoscere tutti i dati. D’altra parte la Francia dice che non ci sono state fughe, addirittura hanno sciolto l’unità  di crisi». Anche negli uffici Arpal, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure, arrivano rassicurazioni: «Dai dati in nostro possesso le probabilità  di ricadute sul nostro territorio appaiono estremamente basse e l’attuale situazione dei venti spingerebbe verso sud-est e non dovrebbe interessare il territorio ligure». Dopo il disastro giapponese i controlli sulla radioattività  sono aumentati, in Liguria ci sono ad esempio quattro centraline che monitorano per legge le radiazioni tutti i giorni. Briano spiega che ieri i controlli sono stati particolarmente serrati e oggi si prevedono ulteriori «sondaggi approfonditi» nell’imperiese, la prima zona che potrebbe essere colpita da eventuali fughe. Bisogna anche sapere che i dati sulla radioattività  non possono essere diffusi subito, «perché hanno bisogno di una elaborazione», per cui, escluse comunque grandi anomalie, i particolari dei rilevamenti fatti ieri saranno conosciuti oggi e domani.
Liguria e Piemonte hanno finalmente tirato un respiro di sollievo solo al tramonto finita l’allerta della protezione civile. E mentre le autorità  preposte erano alle prese con la macchina dell’emergenza, i cellulari degli assessori regionali per ore hanno ricevuto telefonate dei sindaci di comuni a Levante come a Ponente o da semplici cittadini. Gli amministratori liguri hanno cercato anche di saperne di più dagli omologhi francesi: il presidente regionale Claudio Burlando ha contattato Michel Vauzelle, il presidente della regione francese Provence-Alpes-Cote d’Azur, vicino al luogo dell’incidente. In concomitanza dal Piemonte il presidente regionale Roberto Cota riferiva che «al momento non ci sono preoccupazioni per il nostro territorio. Le nostre verifiche confermano quanto riferito dalla autorità  francesi. Nei prossimi giorni continueranno i controlli a garanzia della sicurezza dei piemontesi». Nel frattempo in rete tutti quelli che da tempo sono convinti che l’energia nucleare sia desueta e poco sicura esultavano: «Forse da oggi anche i francesi diranno addio al nucleare».


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