Niente lacci alla Merkel, le Borse volano
Berlino – «Se fallisce l’euro, fallisce l’Europa, la Germania ha la missione storica di portare avanti l’Europa e non può permetterlo». Lanciando questo messaggio, la cancelliera Angela Merkel ha pronunciato ieri al Bundestag il più importante discorso di politica estera della sua carriera. Pochi minuti prima, aveva conseguito il successo decisivo: la Corte costituzionale tedesca, rigettando il ricorso di economisti e politici euroscettici, aveva stabilito con un verdetto che con una riserva significativa – misure salva Stati e scelte del Fondo europeo Esfs devono essere approvati ogni volta dal Parlamento tedesco, che riceve così un potere di monitoraggio e commissariamento – che aiuti alla Grecia e creazione e rafforzamento del Fondo europeo salvastati non violano la legge fondamentale. E’ stato comunque un contrattacco degli europeisti, qui in Germania, e i mercati hanno subito reagito festeggiando: le Borse europee e Wall street hanno tutte chiuso in forte rialzo, con Francoforte e Milano in testa sopra più 4 per cento, l’euro si è rafforzato sul dollaro. La Commissione europea ha lodato il semaforo verde della Consulta tedesca. Stamane, riunendosi per discutere dei tassi e dell’acquisto di titoli sovrani di paesi in difficoltà , il consiglio direttivo della Banca centrale europea, affronterà una situazione ben meno tesa. Segnali positivi anche dall’Europa: non c’è recessione, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, sebbene la prossima tranche di aiuti ad Atene non sia sicura. E secondo il commissario Olli Rehn, ora urgono scelte giuste, perché le prospettive di crescita a breve sono peggiorate. Il segnale determinante della giornata, che ha visto la Germania come centro dell’azione, è venuto poco dopo le 10 del mattino dal Bundesverfassungsgericht, la Corte costituzionale con sede a Karlsruhe. Fino all’ultimo gli euroscettici e i critici dell’altissimo costo, per Berlino, del salvataggio dell’euro (metà del bilancio, tra fondi e garanzie, un quarto del totale europeo) speravano in un freno duro. Il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle, li ha delusi. Il salvataggio di Atene e la creazione e potenziamento del Esfs, egli ha detto, non violano l’articolo 38 del Grundgesetz sul primato della sovranità del libero voto popolare. Ma molti più poteri europei vanno al Bundestag: dovrà dare caso per caso la sua approvazione a ogni importante misura d’aiuto. E no implicito agli eurobond, prima dai giudici poi ribadito duramente dalla Cancelliera nel suo discorso. Un passaggio della sentenza è significativo: «attualmente (cioè non in futuro con una maggiore integrazione politica ue) la sovranità dei bilanci nazionali è condizione-base».
Presentandosi vestita a lutto al Bundestag – suo padre è morto venerdì scorso – Angela Merkel ha voluto mostrare una forza ritrovata. Non si può permettere che l’euro fallisca, è la garanzia di quell’unità europea che è missione storica della democrazia tedesca, ha detto. Eurobond e comunità dei debiti sono però una scelta sbagliata, ha ammonito la cancelliera. Dopo anni di errata politica dei debiti, occorre ripensare l’euro e l’unione monetaria come vera unione della stabilità , la Grecia deve fare riforme, investire ed essere trasparente, modifiche ai Trattati europei non possono essere un tabù. Immediata la svolta nei mercati. Francoforte ha chiuso con un aumento del 4,07 per cento, Milano sopra il 4 per cento, Londra al più 3,14, Parigi al 3,63, Atene a un record del 7,98. L’euro ha chiuso sopra quota 1,4 sul dollaro con punte di 1,415, e si è rafforzato anche sul franco svizzero.
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