Nei campi troppi cuori solitari il contadino cerca moglie in tv

by Sergio Segio | 2 Settembre 2011 8:52

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PARIGI. Nella patria di Rousseau, torna il mito del Buon Selvaggio. L’amore è nel prato, come s’intitola il più popolare reality del momento. Milioni di francesi guardano ogni settimana alla televisione L’amour est dans le pré, sei contadini single a caccia dell’anima gemella, corteggiamento con visita alla fattoria, sveglia all’alba, mungitura, giro sul trattore e, forse, il fatidico colpo di fulmine. Format bucolico, primo bacio nelle stalle, cowboy burberi però sinceri che mandano in visibilio donne inurbate ma deluse dai troppi capricci degli uomini di città . Uno scontro di civiltà , che spesso provoca dialoghi surreali come quello tra Nina e Philippe. Lei esclama: «Che bella mucca!». Lui galantemente corregge: «È un toro».
Il sorprendente successo del programma, guardato lunedì scorso da un francese su cinque, ha fatto scoprire l’aumento del celibato tra gli agricoltori, un fenomeno iniziato negli anni Ottanta con l’esodo rurale e diventato di massa. Oltre il 30% dei contadini infatti è single, il doppio della media nazionale. È tra i giovani che la solitudine pesa di più: metà  dei mezzadri sotto ai 35 anni non è in coppia. La «miseria sessuale» dei contadini, come diceva il sociologo Pierre Bourdieu, non aveva trovato soluzione fino a quando non è apparsa la prateria del web. Nei siti di incontri specializzati si leggono inserzioni tipo: «Allevatore nel Loir-et-Cher, 31 anni, cerca bella dei campi», «Terra incolta in Bretagna aspetta piccolo fiore per scappare dalla solitudine», «Uomo di 34 anni cerca donna che sappia guidare un trattore». I siti specializzati sono decine, con foto e testi che elogiano la bellezza della famiglia agreste.
«Internet offre possibilità  di incontro ma non è una soluzione miracolosa» avverte Bertrand Blond, agricoltore che quattro anni fa ha inventato Vachement.fr, uno dei portali più frequentati dai cuori al verde. «Da giovane – ricorda – mi vergognavo di dire il mio mestiere, oggi finalmente abbiamo recuperato la dignità ». Il più difficile, spiega Blond, è convincere le donne a ritornare in un mondo antico.
L’esodo rurale è stato soprattutto femminile, grazie a istruzione e inserimento nel lavoro. Molti siti cercano di smentire i pregiudizi del passato. Agri-dating.fr pubblica un decalogo contro i luoghi comuni sul mezzadro solo, le mani nel fango, poco romantico e incline all’alcolismo. «Nell’immaginario collettivo, il celibato degli agricoltori è spesso sinonimo di profondo disagio» racconta il sociologo Franà§ois Purseigle, che ha studiato il fenomeno. «Al contrario – aggiunge – essere single in città  è una condizione socialmente accettata». Eppure la Francia è il primo produttore agricolo d’Europa, con oltre metà  del territorio occupato da coltivazione e allevamenti. «Abbiamo perso la nozione edonistica che esiste ancora nei paesi anglosassoni – continua il sociologo – la campagna francese è percepita come un luogo di povertà ». Le difficoltà  economiche, in effetti, ci sono.
Nonostante le sovvenzioni europee, i contadini sono minacciati dai grandi produttori. «Le ristrettezze del mestiere – conclude Purseigle – costringono molti a convivere con i genitori». Ci sono però nuovi segnali. Per la prima volta da tempo, aumentano i trasferimenti di abitanti dalla città  verso la campagna. Un francese su quattro sogna di tornare a una vita più semplice e meno stressante, qualcuno si converte al movimento dei «neorurali», cittadini pentiti che ripopolano borghi e piccoli paesi fantasma. Il profilo tipo delle iscritte al sito Vachement.fr è una professionista che vive in città . Isabelle e Yves, 24 e 28 anni, si sono conosciuti così. Lei ha abbandonato la foresta di cemento di Parigi per visitare la fattoria del giovane nell’Ardéche. Dopo due giorni, Isabelle ha deciso di rimanere. Insieme si occupano di novanta mucche da latte, coltivano serre di pomodori e lamponi. «Ma non ci piacciono le caricature dei reality show» aggiunge Yves. «Siamo uomini come gli altri». L’amour est dans le pré ha suscitato le proteste dei sindacati. «È un modo di fare audience scherzando sui nostri problemi, che invece sono seri» ha commentato Lemétayer, presidente della confederazione nazionale degli agricoltori. Anche il contadino José Bové, felicemente sposato nella sua fattoria new age del Lazarc, ha scritto a M6, il canale che trasmette il programma. «Prima ci trattavamo come assistiti, ora come assatanati sessuali». Qualcosa sta cambiando, e non solo in televisione.

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