Manovra, in piazza i sindaci del no

by Sergio Segio | 16 Settembre 2011 7:03

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ROMA — Volti e proteste. Sindaci di tutta Italia in piazza, a distribuire volantini e a manifestare contro la manovra del governo. A Malnate (Varese), Samuele Astuti e i suoi assessori si «ingessano» gambe e braccia. A Parma Pietro Vignali fa l’impiegato comunale per un giorno. E poi Torino (Piero Fassino), Genova (Marta Vincenzi), Venezia (Giorgio Orsoni), Bologna (Virginio Merola). Vengono rimesse le deleghe al prefetto: «Non possiamo garantire i servizi essenziali».
A Roma Gianni Alemanno (unico sindaco Pdl delle grandi città ) chiude «simbolicamente» gli uffici dell’Anagrafe. Ad attenderlo, due esponenti dell’Usb (Unione sindacale di base) che volevano consegnarli un coccodrillo gonfiabile: «Simboleggia le sue lacrime contro il governo», la spiegazione. Il tentativo viene impedito dalla polizia. I due, un uomo e una donna, vengono strattonati, caricati in macchina e portati in questura per essere identificati. Alemanno è critico verso Palazzo Chigi: «Brutta sensazione protestare contro il governo, ma Roma è a rischio e la devo difendere». Il sindaco ne ha pure per Berlusconi: «Lui candidato nel 2013? Meglio Angelino Alfano».
A Napoli e Milano, Luigi de Magistris e Giuliano Pisapia scrivono ai cittadini: «Questa non è la protesta della casta», spiega il primo cittadino milanese. A Padova si sfila in corteo, a Venezia si protesta in piazza San Marco. Partecipa anche Firenze, ma senza Matteo Renzi. Il vicepresidente dell’Anci Graziano Delrio, a fine giornata, parla «di un’adesione di oltre l’85%». Mancano i leghisti, bloccati dal diktat di Bossi: «Non volevo creare un disservizio», dice Flavio Tosi (Verona). Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna, non si scompone: «Torneranno presto». Fuori dal coro Giorgio Dal Negro, dell’Anci Veneto: «Sono rimasto allibito. Dobbiamo far valere le nostre ragioni nelle sedi istituzionali, non nelle piazze».
Nel pomeriggio, insieme al presidente del Lazio Renata Polverini, Errani ha «parcheggiato» un pullman di fronte al ministero Affari regionali, riconsegnando i contratti con Trenitalia. Poi l’incontro con Raffaele Fitto: «Siamo pronti — dice il ministro — a riaprire il confronto con le autonomie locali, che ci hanno fatto richiese precise. La settimana prossima faremo un tavolo sul trasporto pubblico locale». Replica Errani: «Bene il confronto, ma vogliamo concretezza».
Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, anche lui in piazza, aggiunge: «Un passo avanti sul metodo, perché finalmente è stato riconosciuto un problema. Ma ancora nulla sui contenuti». La Polverini è stata ricevuta da Berlusconi: «Il premier ha capito la nostra preoccupazione».

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