Mal di tablet addio ecco come usarli e salvare la schiena
Una celebre vignetta raffigura l’evoluzione umana dalle quattro zampe alla posizione eretta. Per poi concludere la serie con un esemplare arricciato sulla sedia di fronte a un computer: spalle curve, testa penzolante in avanti, una poco salutare forma a “esse”. All’epoca evidentemente non erano stati inventati tablet, laptop ed e-book: nuove tecnologie sempre più portatili ma sempre meno ergonomiche. Pronte a dare un’arricciatura in più a schiene e colli chini su minuscoli schermi.
Se l’iPad è stato promosso dagli esperti di design, per gli ortopedici rappresenta un rebus senza soluzione: incompatibile con qualsiasi postura corretta, fatta salva l’aggiunta di supporti o leggii che però ne impediscono l’uso spontaneo negli ambienti più vari. Gli smartphone, senza auricolari, finiscono col piegarci il collo di lato. E nella concentrazione della conversazione la testa trova naturale piegarsi in avanti, sforzando la cervicale, curvando le spalle e focalizzando lo sguardo sul pavimento. Il computer portatile sembra restare in equilibrio solo sulle gambe accavallate, aggiungendo uno snodo in più al nostro corpo sempre più piegato dalle tecnologie.
“La vita era più semplice 20 anni fa” commenta il New York Times che a “gadget e dolori” dedica un servizio. “Allora si lavorava con il computer su una scrivania, e schermi e sedie potevano essere aggiustati”. Oggi laptop, iPad e libri elettronici, se usati in posizione distesa su un letto o un divano, costringono a piegare il collo quasi ad angolo retto. Se seduti su una panchina o sedia – senza tavolini – provocano la curvatura delle spalle e la flessione del capo in avanti. E se film o lettura sono appassionanti, la posizione innaturale può essere mantenuta per ore. «Visitate qualunque aeroporto – racconta al New York Times Alan Hedge, professore di ergonomica alla Cornell University – e vedrete persone con il portatile in ogni tipo di posizione contorta».
Se i danni dei cellulari all’apparato riproduttivo non sono mai stati confermati (e nemmeno gli effetti nocivi sul cervello), ortopedici e oculisti sono i medici chiamati a rispondere della diffusione delle nuove tecnologie. Secondo la European agency for safety and health at work i casi di sindrome del tunnel carpale sono raddoppiati tra 2001 e 2005. La malattia più legata all’uso di computer e mouse è passata da 8,4 persone colpite ogni 100mila lavoratori a 16,5.
Alle conseguenze delle tecnologie sull’apparato muscolo-scheletrico ha dedicato una tesi di dottorato Ewa Gustafsson dell’università di Goteborg. Analizzando con l’elettromiografia l’impegno dei muscoli durante l’uso di mouse e telefonini, la ricercatrice ha isolato alcuni comportamenti dannosi. Per mandare sms o digitare testi su iPad e smartphone dai minuscoli tasti, conviene usare entrambi i pollici, scrivere lentamente e fare una pausa quando la mano comincia a indolenzirsi. Per quanto riguarda il mouse, il modello orizzontale diffuso comunemente, sarebbe più faticoso per il polso rispetto a quello verticale, da impugnare come una pallina da tennis.
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