by Sergio Segio | 15 Settembre 2011 6:48
ATENE. I nuovi tagli da 2,50 miliardi di euro sui immobili e elettricità , annunciati da Papandreou a Salonicco, hanno scatenato una nuova ondata di proteste sociali, mentre è chiaro che i precedenti tagli hanno piuttosto intensificato recessione e disoccupazione. «Il governo Panandreou è pericoloso e se ne deve andare», ha detto al Manifesto Alexis Tsipras, presidente di Syriza e Synaspismos, chiedendo le elezioni anticipate.
Papandreou ha annunciato una nuova serie di tagli, e non si esclude più il fallimento e l’uscita della Grecia dalla eurozona…
Il 21 luglio avevamo capito che stavano arrivando nuove ondate di austerità in Grecia e nei paesi del Sud Europa, e che le decisioni Ue non potevano risolvere il problema greco né impedire i movimenti speculativi contro le obbligazioni italiane e spagnole. Il governo Papandreou è pericoloso. Distrugge il nostro paese. La sua politica e quella della troika affondano l’economia, distruggono il tessuto sociale e portano il paese alla recessione. Le nuove misure di austerità annunciate da Papandreou, concentrandosi sulla tassazione degli immobili, intensificheranno la recessione e porteranno la disoccupazione a nuovi massimi, riducendo drasticamente il potere d’acquisto delle famiglie.Il circolo vizioso di austerità deve essere fermato in Grecia, in Italia e nei paesi dell’eurozona. Vogliamo elezioni anticipate, far decidere finalmente i cittadini. Povertà e smantellamento di qualsiasi protezione sociale e infrastrutture saranno caratteristiche permanenti della vita nei prossimi decenni, se non rovesciamo subito questo governo.
Per Germania e Ue la Grecia non applica le misure concordate…
La troika e il governo greco, dopo il fallimento del primo Memorandum, hanno imposto un programma di medio termina ancora peggiore; che, se applicato, avrebbe conseguenze disastrose per l’economia e la società greca. Questa politica ci porta a una democrazia autoritaria e allo smantellamento delle istituzioni democratiche, l’abolizione dello stato sociale e la svendita di beni pubblici. Il movimento degli ultimi mesi ha chiesto ripetutamente le dimissioni del governo.Non regaliamo il nostro paese a nessuno.
Vede possibile l’uscita della Grecia dalla eurozona?
Il ritorno alla dracma sarebbe solo a vantaggio di coloro che hanno trasferito i soldi in Svizzera e potranno comprare metà del paese approfittando di una moneta chiaramente svalutata.
La crisi ha frammentato la scena politica, molti elettori sono indecisi, i due maggiori partiti hanno un indice di gradimento molto basso…
Le persone che soffrono la crisi si allontanano dai due partiti che ci hanno messo in questa situazione. Noi dobbiamo rovesciare il governo e prevenire un governo di grande coalizione tra socialisti e conservatori. La coalizione di sinistra Syriza, che rappresenta undici componenti, ha proposto la creazione di una forza unitaria unendo tutta la sinistra, le forze ecologiste e quanti lasciano il Pasok. La sinistra dovrebbe chiedere con durezza la rinegoziazione del debito, la tassazione della ricchezza e la sua radicale redistribuzione a favore dei più deboli, socializzando il sistema bancario in bancarotta.
In Portogallo, i due partiti della sinistra continuano ad affrontare insieme la «doppia troika» (Ue, Fmi e Bce, più i due partiti di destra e i socialisti. Perché la sinistra in Grecia é cosi frantumata?
Syriza aveva proposto fin dall’inizio della crisi l’unità di azione della sinistra. Purtroppo, il Kke è arrivato al punto di dire alla sua gente di tornare a combattere la troika e il governo sul posto di lavoro, abbandonando le piazze. Syriza è parte integrante del movimento degli «Indignati» e continua a sostenere le decisioni delle assemblee popolari. Il Kke ha una concezione autoritaria della società e dei movimenti e ha finito di ritirarsi da qualsiasi movimento di piazza, denunciando gli «Indignati» di Syntagma come ammucchiata. Il Partito Comunista ha una cultura profondamente conservatrice ed affronta come nemico chiunque con può controllare e non organizza egli stesso. Una politica in conflitto con gli stessi principi leninisti e la tradizione storica del Fronte di Liberazione Nazionale (EAM), al momento della occupazione nazifascista.
Ministri e dirigenti governativi si sono lamentati che Syriza e lei personalmente appoggiate gli attacchi contro dirigenti e funzionari di governo del Partito Socialista …
Ministri, deputati e dirigenti del Pasok utilizzano le denunce contro Syriza per fermare l’emorragia degli elettori socialisti verso questa coalizione. La verità è che, secondo la maggior parte dei sondaggi, Pasok e Nuova Democrazia – che hanno sostenuto il sistema bipartitico dopo la caduta della dittatura – arrivano malapena al 40%, mentre solo con Syriza e Kke arriviamo al 20%. In determinate condizioni possiamo mettere all’ordine del giorno anche la possibilità di cambiare il governo in Grecia. Il Pasok è stato ridicolizzato quando si è dimostrato che molte delle persone che disapprovavano la politica del governo erano suoi iscritti o ex sostenitori del partito al potere. Il governo e il Pasok sembra riuscito nell’impresa di far incazzare tutti. Syriza, e la sinistra in genere, abbiamo un’altra cultura, abbiamo altre forme e modalità organizzative per fare politica che non contestare personalmente un singolo esponente politico.
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