Le assunzioni dei parenti e quei lavori affidati sempre ai soliti architetti

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E però allora, eravamo nel 2005, «con atti intimidatori», hanno ricostruito i magistrati, Pasqualino Di Leva e Marco Magni obbligarono il sacerdote a un secondo articolo. Per chiedere perdono. Conflitto d’interessi nella cosa pubblica a Sesto San Giovanni? Siam matti?
Tania Di Leva (la figlia dell’assessore, timida, 38 anni), abita in un attico al 212 di viale Gramsci. Due piani sotto, al settimo, c’è lo studio dell’architetto Magni, del quale è dipendente Tania, sposata con Davide Grigolato, preso in un ufficio del Comune dopo esser finito nel concorso pubblico troppo lontano in graduatoria rispetto ai posti a disposizione e «più tardi ripescato in quanto i posti erano stati», dicono d’incanto, «aumentati…».
Voci. Invidie. Il sistema Sesto, o sistema Penati, ha aiutato a sistemare. Lavoro, case; figli, consorti; pubblica amministrazione. Nicoletta Sostaro, la Nico con le minigonne e i viaggi esotici anche in solitaria, è stata compagna d’un architetto a lungo in Comune. Classe ’59, geometra, la Nico, si legge nel curriculum «responsabile dello Sportello unico per l’edilizia e le attività  produttive con delega dirigenziale per numerose funzioni», è del segno dei Pesci. Fra le caratteristiche, informano gli specialisti, i Pesci hanno il difettuccio, dinanzi ai problemi, di lasciarsi travolgere. Un imprenditore, racconta chiedendo l’anonimato — c’è paura a parlare, volano querele e peggio minacce —, scoperto un abuso edilizio andò dalla Sostaro per denunciarlo. «Bravo, ha ragione». «Scusi, ma è il suo ufficio che ha avallato…». Criticare il sistema è vietato. I processi? Interni. Orgoglio, eredità  sestese. Il centrosinistra è al governo da sempre. Nel 2012 si andrà  alle elezioni comunali. La prossima settimana, il sindaco Giorgio Oldrini proverà  l’azzardo. Con una giunta azzoppata ha convocato un consiglio comunale straordinario. Per approvare il piano di riqualificazione dell’ex area Falck. Davide Bizzi, 48 anni, imprenditore allergico a interviste, amicizie cielline, è l’uomo dell’annunciata riqualificazione (si partirà  da un centro commerciale) con imprese coreane e Coop. Dovesse passare il piano, il centrodestra correrà  in Procura. «E allungheremo la lista degli indagati» promette il 43enne avvocato Antonio Lamiranda, capogruppo pdl; ha ridato carica al centrodestra, intristito da decenni che non toccava palla.
Lamiranda ha insistito su una cura. Far studiare ai consiglieri l’urbanistica. «Altrimenti a Sesto non riesci a far politica». E pazienza: da una rotonda a un palazzo, gli architetti che prendono lavori sono i soliti. Cioè Magni e Giancarlo Marzorati. Del resto prescelti e preferiti sono una manciata e si seguono di generazione in generazione. Famiglie.
La consigliera regionale Sara Valmaggi è figlia della signora Radice organizzatrice di campagne elettorali per Penati. Valentino Mejetta è capo del Consorzio gestore della raccolta di rifiuti; il figlio Mirko è segretario cittadino del Pd. Che c’entra, sbotteranno gli interessati, si guardi in giro. Quanti, con Penati, hanno fatto fortuna? Per dire, Sonia Cantoni a Milano neopresidente della municipalizzata dei rifiuti, è stata assessore a Sesto. Chiaro, i vecchi duri resistono. Il pluriottantenne Giuseppe Carrà , nei tempi sindaco, deputato e arrestato per tangenti, è presidente onorario della società  sportiva Geas. Lo sport non è estraneo. È parte integrante. In una telefonata Oldrini si sente con Massimo Milos, presidente della Pro Sesto (calcio); è stato cacciato l’allenatore, ne parlano un secondo dopodiché la conversazione vola su ex Falck, Bizzi, tranche, e questa Sesto. Più in rosso che rossa. Col centrodestra che pensa addirittura a candidati sindaco forti, da fuori (Romano La Russa, famiglia qui influente, e Riccardo De Corato), per mandare in prescrizione il nomignolo, forse ormai pena, d’ex Stalingrado.


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