«A Oldrini pagai anche un sondaggio»
MILANO — C’è perfino un sondaggio preelettorale, uno di quelli tanto cari ai politici, tra i benefici che sarebbero stati elargiti al sindaco pd di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini. A sostenerlo è Piero Di Caterina, la gola profonda che ha messo nei guai il predecessore di Oldrini, il pd Filippo Penati costretto alle dimissioni dalla vicepresidenza del Consiglio regionale lombardo, scoperchiando quello che per la Procura di Monza era un sistema corruttivo che per 15 anni ha condizionato la politica nella ex Stalingrado d’Italia con tangenti per decine di milioni di euro.
I pm Walter Mapelli e Franca Macchia hanno indagato Oldrini per concussione e violazione della legge sul finanziamento dei partiti. L’altro grande accusatore, il costruttore Giuseppe Pasini, ha dichiarato di aver pagato 3 milioni di euro per la ristrutturazione del Palaghiaccio di Sesto San Giovanni «perché mi fu chiesto prima da Penati e poi da Oldrini come condizione essenziale per ottenere l’approvazione del piano sull’area ex Ercole Marelli». Di Caterina ora aggiunge «dazioni di denaro a favore di Oldrini che possono essere quantificate in alcune decine di migliaia di euro nel corso degli anni, oltre al pagamento di un sondaggio preelettorale di circa 40 mila euro pagati a favore di Mannaimer di Ipsoa (doppio errore di trascrizione: Mannheimer di Ispo, ndr) e commissionato da Oldrini attraverso Bertoli e all’acquisto di una quota di Geas Basket per circa 15-20mila euro richiestomi da Oldrini». Bertoli è il direttore generale del Comune, indagato. «Abbiamo fatto sondaggi per il Comune di Sesto, ma sono stati tutti regolarmente fatturati all’Ente», dichiara il professor Mannheimer. Conferma Maria Giulia Limonta, stretta collaboratrice dell’imprenditore: «È capitato più volte che Di Caterina mi abbia fatto preparare delle buste con denaro contante che doveva consegnare al sindaco Adriano Alessandrini di Segrate (non Alessandri, come scritto in precedenza. Alessandrini: «È falso, si vuole vendicare perché è stato escluso dal servizio di trasporto pubblico», ndr), al sindaco Oldrini e credo anche all’assessore Pasqualino Di Leva (arrestato, ndr), a Bertoli cha sponsorizzato la Geas». Luca Pasini, figlio di Giuseppe, invece dice che Oldrini «non chiede direttamente denaro, ma favori», come il finanziamento della Prosesto e del Palaghiaccio.
All’ex segretario generale della Provincia di Milano, Antonino Princiotta, braccio destro di Penati, indagato, Di Caterina dice di aver dato «circa 60 mila euro in quanto a suo dire è in gravi difficoltà economiche». L’imprenditore lo definisce un «amico» che gli «ha sempre dato buoni consigli». Minimizza? In un’intercettazione dell’agosto 2010, che secondo la Guardia di Finanza di Milano conferma il quadro accusatorio, invece si dice di pagamenti costanti dal 1999. Princiotta parla con Sergio che dice: «In questi anni un 300 mila-400 mila euro, ma guarda che ci ho ripensato… quello che dal 2000 ti passava 5 milioni al mese». Princiotta: dal 1999». S.: «Che manco ti conosceva».
(ha collaborato Stefano Berni)
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