Il Cavaliere: da Bruxelles un via libera alla manovra

by Sergio Segio | 14 Settembre 2011 7:00

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STRASBURGO — Ha illustrato una manovra che Barroso e Van Rompuy hanno giudicato «ambiziosa» e di fondamentale importanza per l’Italia, che «porterà  dei saldi della finanza pubblica — ha rimarcato lui — superiori a quelli che ci ha chiesto la Bce».
Ha soprattutto attaccato l’opposizione e i giornali, italiani e non solo, che «infiammano e influenzano i mercati»: nel caso del nostro Paese, ha aggiunto, «per colpire me e il mio governo non si preoccupano di fare un danno enorme al nostro Paese».
Berlusconi ieri ha fatto tappa a Bruxelles e si è poi trasferito a Strasburgo: nella capitale belga ha visto il presidente stabile della Ue, Van Rompuy, al quale non ha soltanto illustrato la manovra e promesso ulteriori azioni per stimolare la crescita del prodotto interno, ma ha denunciato i comportamenti della nostra opposizione che «critica la manovra con l’unico desiderio di dare una spallata al governo senza capire che dare una spallata all’Italia, e con la chiara intenzione di rovinare l’immagine del presidente del Consiglio, non significa altro che rovinare l’Italia».
Davanti al presidente europeo il premier ha anche suggerito l’adozione, è la seconda volta in pochi giorni, di una direttiva politica sul sistema previdenziale dei Paesi dell’Eurozona, giustificando così la proposta: «Sappiamo che è opportuno innalzare l’età  del pensionamento, per tenere conto dell’aumento della speranza di vita; tuttavia ogni governo ha difficoltà  a farlo, perché perderebbe voti. Se l’Ue, invece, decidesse di dare un’indicazione in questo senso, tutti i governi sarebbero felici di farlo, perché obbligati dall’Europa».
Insomma sulle pensioni il Cavaliere spera in un aiuto dall’Unione europea e non nasconde il concetto. Mentre sul debito e sulla crisi dei nostri titoli pubblici, nonostante l’impennata ulteriore dello spread con i bund, arrivano parole di rassicurazione: «Abbiamo un debito elevato, ereditato dai governi passati, ma siamo un Paese forte, con la possibilità  di sostenerlo e di pagare gli interessi. Soprattutto abbiamo un sistema di famiglie, di banche ed imprese solido e risparmiatore».
A Strasburgo non si sono verificati incidenti e contestazioni. Nel palazzo della Commissione Berlusconi ha visto per oltre 30 minuti il presidente Barroso, poi si è trasferito nel palazzo del Parlamento dove ha incontrato il presidente Buzek, sforando le previsioni della vigilia: il polacco aveva detto che avrebbe visto il Cavaliere per non più di due minuti, ma l’incontro è durato molto più a lungo, 52 minuti secondo alcune agenzie di stampa che hanno preso il tempo.
Sia a Barroso che a Buzek ha ripetuto la denuncia sulla nostra opposizione e sul ruolo dei media, «molto di quello che sta succedendo a noi e all’Unione Europea è un fatto di opinione pubblica mondiale, i mercati si influenzano l’un l’altro con articoli di giornale o i comportamenti delle opposizioni nei vari Paesi. Di quello che accade nel nostro, poi, non ne parliamo, perché l’opposizione fa di tutto per nuocere all’Italia e dare una spallata al governo».
Risolverebbe il problema, a giudizio del premier, una diversa governance economica europea: «Ne occorre una unica, viceversa l’Europa continuerà  ad apparire al mondo come una regione che ha un grande corpo e una testa piccola. Di questo credo sia giusto che ce ne preoccupiamo tutti».
«Ho garantito che oltre al rigore — ha aggiunto Berlusconi al termine della visita a Barroso — intendiamo approntare misure per lo sviluppo e la crescita economica». Nessun dettaglio ulteriore sulle misure.

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