I Ligresti si blindano nel cda Mediobanca Anche Nagel inciampa nei bond greci

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MILANO – Fallisce l’avance di Diego Della Valle in Mediobanca, perché i Ligresti hanno saputo sventare il cauto “invito” a Jonella a lasciare il cda. L’unico modo per far posto all’arrembante imprenditore di Tod’s – che doveva scalzare uno dei cinque consiglieri industriali – non ha retto al network azionato da Salvatore Ligresti, capostipite di una storia imprenditoriale oggi in affanno, ma che da un trentennio s’intreccia con quella di Piazzetta Cuccia. «Jonella Ligresti è mia amica e per me amicizia e lealtà  vengono prima di tutto. Sono quindi infondate le voci di un mio ingresso in sua sostituzione». La presidente di Fondiaria-Sai ha replicato via Radiocor: «Ho molto apprezzato le parole di Della Valle: l’amicizia è naturalmente reciproca, profonda e di lunga data. Ancora una volta ha mostrato uno stile personale che negli affari sembra oggi sempre più raro». E ha aggiunto: «I contatti avuti in queste ore con altri membri del patto hanno confermato la scelta di una linea di continuità ». Più verosimile, si dice, che “contatti” ne abbia avuti il padre Salvatore, con le forze del patto che potevano temere conseguenze negative dall’arrivo di Della Valle. Per esempio i soci francesi capitanati da Vincent Bolloré, o i Pesenti che già  lo hanno tenuto a bada nel patto di Rcs, dove Della Valle chiedeva di salire di peso a scapito di «qualche gran ciambellano» che lo ostacola. O Marina Berlusconi, che ieri ha visitato l’ad Alberto Nagel. Restano da nominare nel cda due indipendenti – uno per gli industriali, uno per gli esteri – e il membro delle minoranze (c’è tempo fino al 3 ottobre per questo). I soci industriali dovrebbero puntare su Elisabetta Magistretti, revisore dei conti di Unicredit e consigliere di Pirelli. Ieri Bolloré ha detto: «Il nostro candidato sarà  francese, donna, con eccellente carriera nel pubblico e nel privato, indipendente». L’identikit corrisponde ad Anne-Marie Idrac, ex dirigente di Sncf ed ex segretario di Stato francese.
Della Valle, che già  siede nei cda di Generali e Rcs, potrebbe non esercitare l’opzione call rilevata per salire dallo 0,48% all’1,9%. Si vedrà  nel pomeriggio, quando l’assemblea del patto deciderà  i pesi per il rinnovo triennale. In mattinata si tiene il cda Mediobanca sui conti dell’esercizio al 30 giugno. Si attendono conferme per l’utile netto (360 milioni) e la cedola (0,17 euro) dell’anno prima, con crescita a due cifre del margine di interesse, spinto dal credito al consumo, da CheBanca! e dalle filiali estere. La brutta notizia sarà  la svalutazione dei bond greci: ben 400 milioni comprati 2 anni fa e che gli analisti vedono deprezzarsi di 80 milioni. Con la svalutazione di Telco (120 milioni) e l’anticipo di quelle che farà  Generali, il trimestre aprile-giugno chiuderà  in rosso di 55 milioni.


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