by Sergio Segio | 16 Settembre 2011 7:20
BRUXELLES — La 44enne Helle Thorning-Schmidt, leader dei socialdemocratici, ha vinto di misura le elezioni con la sua coalizione «rossa» e sta per diventare la prima donna premier della Danimarca. A tarda notte il primo ministro Lars Lokke Rasmussen ha ammesso la sconfitta della coalizione «blu» di centrodestra e ha annunciato che porterà oggi alle 11 le sue dimissioni alla regina. «Abbiamo scritto la storia», ha dichiarato Helle esultando.
Si interrompe così un decennio di predominio del partito liberale dei due Rasmussen: Anders Fogh, passato nel 2009 a guidare la Nato, e l’attuale premier Lars Lokke, che hanno governato con i conservatori e con l’appoggio esterno dei nazionalisti anti-immigrati di Pia Kjà¦rsgaard. Ma quella di Helle è una vittoria a metà : i liberali sono cresciuti leggermente restando il primo partito con circa il 26%, mentre i socialdemocratici hanno avuto una lieve flessione attestandosi intorno al 25%. Decisiva si è rivelata l’abilità della Thorning-Schmidt nell’allearsi con il Partito popolare socialista, il Partito social-liberale con orientamento centrista e l’estrema sinistra rosso-verde, anche se la crescita delle componenti più radicali fa prevedere difficoltà per il nuovo governo. La coalizione vincente si è vista attribuire 89 dei 179 seggi del Folketing, mentre quella di Rasmussen ne ottiene 86. Dei quattro seggi mancanti (relativi alla Groenlandia e alle Isole Far Oer) due dovrebbero andare allo schieramento «rosso».
Il presidente dei socialisti europei, l’ex premier danese Poul Rasmussen, si è congratulato con la Thorning-Schmidt. Nell’eurosinistra considerano questo test elettorale indicativo per capire come la crisi e i sacrifici imposti ai cittadini dai partiti di centrodestra (finora dominanti in Europa) possano spostare i consensi anche nelle prossime consultazioni in Spagna, Francia e Germania. Molti analisti hanno condiviso che il voto danese stavolta sia stato deciso dalle diverse ricette anti-crisi. In Danimarca i salvataggi nel sistema bancario e le misure di austerità rischiano di mettere a rischio il generoso welfare nazionale. Helle ha promesso di salvarlo e di rilanciare l’economia stimolando la crescita con la spesa pubblica. Per non appesantire il bilancio dello Stato intende alzare le tasse solo ai più ricchi. Dovrebbe poi attenuare l’attuale rigidità con gli immigrati stranieri.
La Thorning-Schmidt con il suo look da tipica danese bionda è diventata molto popolare, nonostante le critiche per l’ostentazione di vestiti costosi, borse e altri oggetti griffati. La sua carriera ha un’impronta europeista, ha salito i vari gradini dell’Europarlamento, da assistente a eurodeputato. Suo marito, l’ex lobbista a Bruxelles Stephen Kinnock, è figlio dell’ex leader dei laburisti britannici ed ex vicepresidente della Commissione europea, Neil Kinnock, e di sua moglie Glenys, ex eurodeputata ed ex ministro per l’ Ue. Helle, che ha due figlie, nel 2005 è stata eletta nel Parlamento nazionale. In campagna elettorale ha ricevuto attacchi pesanti soprattutto a causa del marito, che lavora a Ginevra e arriva a Copenaghen nel weekend. L’ultimo attacco ipotizzava addirittura di aver nascosto la separazione e che Stephen fosse diventato gay. «E’ spiacevole che i giornali si interessino a questi gossip», si è lamentata Helle, mostrandosi con il marito al fianco nella campagna elettorale.
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