Governo battuto su mozione del Pd: 8 per mille alle scuole

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ROMA — Otto per mille alle scuole pubbliche: il governo è stato battuto alla Camera su una mozione del Partito democratico che è passata in Aula con 247 voti favorevoli e 223 contrari. Il documento, primo firmatario Antonino Russo, «impegna il governo» affinché si consenta «ai cittadini di indicare esplicitamente la “scuola pubblica” come destinataria di una quota fiscale dell’otto per mille da utilizzare d’intesa con gli enti locali per la sicurezza e l’adeguamento funzionale degli edifici…». E come è stato chiarito — dopo che l’intero provvedimento è stato licenziato per il Senato — il beneficio economico che ne consegue riguarda tutte le «scuole pubbliche»: ovvero le statali e le parificate.

«Si tratta della novantesima sconfitta del governo», ha osservato Antonino Russo (Pd) ma il voto sfavorevole al parere dato dall’esecutivo è stato interpretato dalla maggioranza come un attacco alle scuole cattoliche. Così la Lega è partita alla carica contro i centristi di Pier Ferdinando Casini: «L’Udc ha svenduto per 30 denari la scuola cattolica e paritaria al solo scopo di fare un dispetto a Silvio Berlusconi», hanno scritto in una nota Massimo Poledri, Paola Goisis e Gianluca Pini che hanno pure previsto «il crollo di un tetto sopra la testa di un bambino di una scuola cattolica». Ma era stato il sottosegretario Carlo Giovanardi, in Aula, ad aprire le ostilità  contro l’Udc: «Chiedere di mettere in sicurezza gli edifici della scuola pubblica e non anche delle scuole convenzionate, dove i bambini hanno gli stessi problemi di sicurezza, è qualcosa che non può essere accettato».

Al sottosegretario ha risposto in aula Rosa De Pasquale del Pd che ha citato la legge Berlinguer del 2000: «Da allora nella nozione di scuola pubblica sono state comprese la scuola statale e quella paritaria, quindi quando parliamo di scuola pubblica parliamo anche di scuola paritaria che appartiene ai comuni, alle comunità  religiose e a chiunque altro». E anche Paola Binetti dell’Udc ha voluto tranquillizzare i colleghi della maggioranza: «Questo ordine del giorno può aprire la strada affinché, attraverso i contributi versati da coloro che sono interessati alle scuole paritarie, possano arrivare contributi derivanti dall’otto per mille, a parziale compensazione di quanto lo Stato attualmente non fa». E anche Rocco Buttiglione (Udc) si è voluto togliere un sassolino dalla scarpa: lo ha fatto ricordando ai leghisti e a Giovanardi che l’ordine del giorno Russo chiede che «si indichi, fra le destinazioni dell’otto per mille dello Stato (non quello della Chiesa Cattolica), anche quella della edilizia scolastica della scuola pubblica».


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