Google come una città  consuma più elettricità  di duecentomila case

by Sergio Segio | 10 Settembre 2011 6:30

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NEW YORK – Google utilizza energia elettrica sufficiente ad alimentare duecentomila abitazioni, ma contribuisce anche a rendere il pianeta più verde. Ogni volta che un utente effettua online una ricerca tramite Google, guarda un filmato su Youtube o invia un messaggio di posta elettronica con Gmail, i suoi data center spendono elettricità . Sparsi nel mondo, essi consumano qualcosa come 260 milioni di watt, quasi un quarto della produzione di un impianto nucleare. Finora Google aveva mantenuto segrete le statistiche inerenti all’uso che fa dell’energia elettrica. Ora, se la cifra dei consumi elettrici appare enorme, Google afferma che si dovrebbe anche calcolare quanta benzina è risparmiata da coloro che invece di recarsi in una biblioteca, per esempio, consultano Google. In un’intervista il vicepresidente senior delle infrastrutture tecniche di Google, Urs Hoelzle, ha detto che «i consumi appaiono grandi se considerati in un piccolo contesto».
Secondo Google ogni giorno gli utenti effettuano un miliardo di ricerche sul suo motore, numerosi download e indagini varie. Ma quando si calcola il consumo medio di energia in rapporto a un utente tipico si scopre che è piccolo, pari a circa 180 watt-ore al mese, equivalenti a tenere accesa una lampadina da 60 watt per tre ore. La cifra dei consumi elettrici complessivi di Google comprende le operazioni condotte a ogni latitudine, per esempio anche l’energia elettrica necessaria a tenere accese le luci nei campus e negli uffici, ha aggiunto Hoelzle. In ogni caso sono proprio i data center a consumare di più. Ma a differenza di molte aziende fondate a partire da database preesistenti, Google progetta e realizza la maggior parte dei suoi a partire da zero, fino ai server che utilizzano chip e software a risparmio energetico. Noah Horowitz, scienziato emerito del Natural Resources Defense Council di San Francisco, dice che nei consumi resi noti da Google non ci sarebbero quelli dei personal computer, dei tablet, degli iPhone che usano le informazioni tratte da Google. «Ogni volta che schiacciamo “enter” sul tasto delle ricerche di Google non lo facciamo gratis».
Google ha anche calcolato che le sue emissioni complessive di anidride carbonica nel 2010 sono state di poco inferiori a 1,5 milioni di tonnellate, e che la maggior parte di esse sono riconducibili ai combustibili che forniscono elettricità  ai data center. Grazie in parte agli accordi speciali sottoscritti dall’azienda con alcune centrali eoliche, Google afferma che il 25 per cento dell’energia utilizzata nel 2010 proveniva da fonti rinnovabili e prevede che nel 2011 tale percentuale arriverà  al 30 per cento.
Google ha reso noto anche che per ogni ricerca sul proprio motore in media si utilizzano 0,3 watt-ora. Se tale cifra si moltiplica per il miliardo di ricerche effettuate ogni giorno, il totale è pari a circa 12,5 milioni di watt sul totale di 260 milioni che Google afferma essere dovuto all’uso da parte degli utenti del suo motore di ricerca. Tutto il resto dei consumi è utilizzato dagli altri servizi offerti da Google, come YouTube, i cui consumi sono secondo l’azienda assai contenuti.
L’annuncio di Google molto probabilmente innescherà  ancora più concorrenza in un settore nel quale ogni azienda già  si adopera per apparire più “verde” delle altre. Dennis Symanski, senior project manager addetto ai data center presso l’Electric Power Research Institute, un’organizzazione no profit, dichiara: «Sgomitano tutti per salire sul palco e dichiarare di avere data center più efficienti di tutti».
Copyright New York Times – La Repubblica
(Traduzione di Anna Bissanti)

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