Genitori-nonni, bufera sui giudici “Non si tolgono i figli in base all’età “

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TORINO – Divide, suscita perplessità  e polemiche la sentenza del tribunale dei minori di Torino che ha dichiarato adottabile la piccola “Viola”, bimba di un anno e mezzo nata da genitori di 57 e 70 anni, considerati inadatti per prendersi cura di lei. La loro età , nelle 15 pagine scritte dai giudici, è presa più volte in considerazione. Ma il procuratore capo Anna Maria Baldelli e il presidente del tribunale dei minori Fulvio Villa hanno voluto spiegare che non è stata questa la causa della decisione: «Nessun tribunale dichiarerebbe adottabile un bambino perché i genitori sono “troppo anziani”. Non è l’età  dei genitori il fondamento di questa sentenza: si giunge a dichiarare adottabile un bambino quando ci siano episodi sistematici di abbandono, tali da provocare un grave danno per lui, e se mancano i presupposti per un recupero delle funzioni di genitori. Nonché quando non vi siano parenti disponibili a surrogarli».
L’episodio di abbandono sarebbe avvenuto quando Viola aveva solo un mese di vita: i vicini di casa avevano segnalato di averla vista da sola in macchina piangere, durante le operazioni di scarico della spesa da parte del padre rimasto solo con lei. Sul fatto c’è un procedimento penale che a febbraio approderà  in udienza preliminare. E i giudici in sentenza riportano che comunque la bambina non è stata lasciata in situazione di pericolo. «È stata da sola 7 minuti e non c’è stata nessuna volontà  di abbandonarla e lo dimostreremo» ha spiegato l’avvocato penalista della coppia Giulio Calosso. «Il problema dell’età  è invece presente in ogni riga della sentenza – ha aggiunto il collega Fabio Deorsola – i giudici si concentrano a lungo sulla storia della “ricerca della genitorialità ” e riportano una serie di considerazioni sul fatto che non si sarebbero mai posti domande. È nero su bianco». Luca Gioanola, sindaco del paese in cui vive la coppia, Mirabello Monferrato (Alessandria), ha espresso vicinanza ai genitori: «Sono brave persone, riservate, tranquille, di cultura».
Ma ieri si sono scatenate anche feroci polemiche. Una sentenza «fuori luogo» secondo Giuseppe Di Mauro, presidente della Società  Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale: «Occorre impedire la fecondazione assistita in tarda età , ma una volta che il figlio è nato occorre supportare la famiglia con una rete sociale può toglierlo ai genitori solo in casi gravissimi». Una decisione «eccessiva» anche secondo la psicologa dell’età  evolutiva Anna Oliveiro Ferraris: «La pratica della fecondazione assistita anche in età  più avanzata è qualcosa di recente, non ci sono studi sulle conseguenze o i traumi cui possono andare incontro i figli tardivi». «La medicina deve rispettare la biologia umana: il medico che ha eseguito la fecondazione avrebbe dovuto fare un passo indietro – ha invece commentato Ignazio Marino, chirurgo e senatore del Pd – non tutto ciò che è tecnicamente possibile è allo stesso tempo appropriato ed eticamente corretto». Mentre Franco Cardiello, senatore del Pdl, annuncia di voler chiedere un’ispezione al Tribunale dei minori.


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