by Sergio Segio | 24 Settembre 2011 7:02
WASHINGTON — La risposta alla crisi sarà «forte e coordinata»: i ministri dell’Economia e delle Finanze, ed i governatori delle banche centrali de Venti Paesi più ricchi del pianeta, trovano la compattezza per assicurare ai mercati un azione decisa «per affrontare le nuove sfide dell’economia mondiale», per «sostenere la crescita» e per «preservare la stabilità del sistema bancario e dei mercati finanziari». Un focus particolare è riservato all’Europa, e alla crisi dei suoi debiti sovrani, che è stata al centro del dibattito della riunione del G20 che si è svolta giovedì sera (le prime ore del mattino per l’Italia) e che si è presentata alla riunione con un documento comune di analisi della situazione economica. Il G20 ha colto l’urgenza della situazione, tanto da ribadire che i Paesi dell’Eurozona attueranno «le decisioni prese il 21 luglio 2011 e adotteranno le azioni necessarie per aumentare la flessibilità dell’Efsf», il Fondo salva-Stati, e «massimizzare il suo impatto per gestire il contagio».
«Nell’ottobre 2008 la crisi fu in qualche modo gestita. Adesso è tornata nella forma di una crisi, di cui l’Europa è l’epicentro», ha detto ieri il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti ai microfoni del Gr-Rai. Una soluzione potrà essere trovata «solo se la Germania definirà una posizione meno incerta e più forte. E se avrà il coraggio, la forza e la visione di investire in Europa per il bene dell’Europa e della stessa Germania», ha aggiunto il ministro.
I ministri finanziari e i governatori del G20 si sono impegnati inoltre ad assicurare «che le banche siano adeguatamente capitalizzate e abbiano un accesso sufficiente ai fondi necessari per affrontare gli attuali rischi e per attuare Basilea 3». Le banche centrali poi «continueranno a restare pronte a fornire liquidità alle banche. Le politiche monetarie manterranno la stabilità dei prezzi e continueranno a sostenere la crescita», si legge ancora nel comunicato finale del vertice.
«Gli europei hanno già detto che i passi legislativi per attuare le decisioni di Bruxelles verranno presi a metà ottobre al più tardi e io penso che questa sia una buona notizia» ha commentato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schà¤uble. «In Europa c’è bisogno di un esercizio di volontà politica» ha affermato il ministro canadese, Jim Flaherty.
Il comunicato finale non era previsto prima del vertice. Lo stesso fatto che invece sia stato diffuso segnala la consapevolezza dei Grandi del mondo in merito alla gravità della situazione e comunque la voglia di affrontare l’emergenza.
I mercati però non hanno creduto molto all’impegno del G20, che rappresenta l’85% della ricchezza mondiale, e forse, meno ancora, alla promessa di un’imminente attuazione del piano europeo anti crisi deciso a Bruxelles il 21 luglio scorso, peraltro già fatta al G7 che si è svolto il 7 settembre scorso a Marsiglia. Senza contare l’aggravarsi dei timori sulla tenuta della Grecia. Così le Borse, dopo un repentino rialzo in apertura sono tornate a scendere e quindi di nuovo a risalire con un percorso a yo-yo, chiudendo in leggero avanzo la seconda peggiore settimana da quasi un anno per le Borse europee. Milano ha guadagnato l’1,36%, Londra lo 0,50%, Parigi l’1,02% e Francoforte lo 0,63%. A risollevare gli indici sono state le attese di nuovi possibili interventi della Bce a favore delle banche, tramite liquidità supplementari. Ed anche, soprattutto, le indiscrezioni su un prossimo taglio, si parla dello 0,50%, dei tassi di interesse. Ma Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, ha suggerito che la Bce intervenga stabilmente «in modo combinato», con il Fondo salva-Stati per stabilizzare i mercati del debito pubblico. E «la Bce è pronta a fornire liquidità illimitata alle banche», ha detto il presidente Jean-Claude Trichet.
Da segnalare infine il riconoscimento da parte del responsabile per l’Europa del Fmi, Antonio Borges, per il quale l’Italia ha «l’avanzo migliore» tra i Paesi dell’Euro.
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