Fmi, ultimatum Usa all’Europa “Se non agite catastrofi a catena”

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WASHINGTON – Un dialogo tra sordi. Cresce il pressing degli Usa sull’Europa perché i governi e la Bce “facciano squadra”, in modo da risolvere presto e bene la crisi del debito. Gli europei assicurano che faranno di tutto per risanare i conti e rafforzare il fondo salva-Stati, ma i tempi sono lunghi, mentre la crisi di Atene si aggrava. Così, il ministro americano Tim Geithner approfitta del palcoscenico del Fmi per dare una sferzata ai colleghi Ue: «I rischi legati alla crisi del debito sono catastrofici», avverte. C’è il pericolo di «default a cascata» e pure di «un assalto alle banche». Il prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, fa un appello ai governi: si diano da fare. Perciò, «rafforzino i bilanci, rilancino la competitività  con riforme strutturali da attuare in tempi stretti». Parlando al Comitato per lo Sviluppo, fornisce anche un numero-choc sui disoccupati: nel mondo ce ne sono 205 milioni e senza ripresa aumenteranno. Le «conseguenze sociali» della crisi rischiano di essere enormi. Preoccupato, il ministro italiano Giulio Tremonti sostiene che l’Europa ce la può fare a risollevarsi, ma solo «con interventi straordinari». Dal suo osservatorio, l’Italia ha i conti «in assoluta sicurezza». E soprattutto, «è vista meglio all’estero che dentro i confini nazionali». Certo, deve «fare di più per la crescita» e per riuscirci serve «un’azione collettiva».
Pressati dalle turbolenze dei mercati che rischiano di far ripiombare il mondo in una nuova recessione, i ministri e i governatori cercano di trovare i rimedi. Il Fmi raccomanda ai Paesi europei di fare «tutto il necessario» per superare la crisi. L’Imfc, il suo braccio politico, in una nota, reclama «un’azione decisiva» per affrontare i pericoli che minacciano la stabilità  globale: «L’economia è in una fase pericolosa», si legge nel testo. Così le tensioni, anziché affievolirsi, restano forti. Si diffonde la voce, subito smentita, di un imminente default della Grecia. Categorico il ministro inglese George Osborne: «Qui nessuno ha presentato un piano». La Banca centrale di Atene scongiura però le autorità  di fare presto con le riforme pena «effetti drammatici». E il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, rinnova il suo ammonimento: una uscita di Atene dall’euro avrebbe «un effetto-domino».
Anche l’Italia, l’altro focolaio di crisi dell’Eurozona, viene incalzata dai partner. Il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble chiede al governo Berlusconi di attuare subito la manovra. «E’ problematico annunciare misure e poi non metterle in pratica. Così si perde la fiducia dei mercati. E la fiducia al momento è la cosa più importante. E’ la risorsa che scarseggia di più». Stesse insistenze anche per la Spagna, che pure soffre. A sostegno di Roma e Madrid scende in campo il commissario Ue, Olli Rehn. «Italia e Spagna hanno imboccato la strada per ridurre il debito».
Ma Geithner insiste. Ai microfoni dell’Imfc lancia l’allarme: la crisi del debito e le tensioni sulle banche del Vecchio Continente sono «il rischio più serio che l’economia mondiale si trova ad affrontare».


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