Fiducia sulla manovra al Senato la Ue: “Accolte le nostre richieste”

by Sergio Segio | 8 Settembre 2011 7:51

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ROMA – Una corsa al voto. Passa al Senato l’ennesima versione della manovra anti-crisi, la Ue benedice il nuovo piano di rigore, le Borse riprendono fiato e si riduce pure il temutissimo spread (differenziale di rendimento) tra i titoli pubblici italiani e il Bund tedesco. Il «si» di palazzo Madama arriva giusto poche ore prima del vertice-chiave della Bce che stamani deciderà  se continuare o meno a stendere il suo ombrello protettivo sui paesi deboli di Eurolandia e dunque sull’Italia, attraverso l’acquisto di titoli di stato, Btp compresi. Preoccupato, il sottosegretario Gianni Letta avverte: viviamo «settimane difficili e amare».
Ed è un voto di fiducia, il quarantanovesimo della serie, su un pacchetto di misure modificate fino all’ultimo, in più punti. Il Pd è contrario, pur non facendo ostruzionismo, come già  avvenuto nella manovra di luglio. Per i democratici parla il vicepresidente Luigi Zanda che se la prende con «le follie di Berlusconi», dannose per l’Europa e, citando una frase dell’ex segretario Dc Mino Martinazzoli, chiede di cacciare «il cuoco di bordo». Per due volte il presidente del Senato Renato Schifani interviene per richiamare i senatori rumorosi: «Questa non è una zona per il chiacchiericcio». In aula, Berlusconi non c’è. Fuori da palazzo Madama, lancio di petardi e tafferugli; davanti a Montecitorio un sit-in di protesta. Alla fine la manovra passa con 165 sì, 141 no e 3 astenuti: favorevoli Pdl, Lega e Cn, contrari Pd, Idv e Terzo polo. Ora la parola passa alla Camera.
Il nuovo piano di austerity, nella sua versione pluri-ritoccata, piace all’Europa. Nel dare la sua benedizione, Bruxelles entra nel dettaglio. Fa sapere che le misure sulle pensioni vanno nella giusta direzione; che va bene l’aumento dell’Iva perché consente «senza dubbio» una valutazione degli introiti «più precisa» rispetto all’evasione fiscale; che è ottimo l’inserimento del principio del pareggio di bilancio nella Costituzione. Il commissario Ue Olli Rehn aggiunge anche che il nuovo testo risponde alle sollecitazioni di Bruxelles, favorevole all’incasso di un gettito sicuro, come del resto lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Resta tuttavia incerto il capitolo della crescita, con il Fondo monetario internazionale che taglia le stime dell’Italia, rendendo così più difficile per il paese abbassare il rapporto tra debito e Pil.
Comunque sia, nel complesso, secondo la Ue, il pacchetto di austerity consente di «recuperare» il bene prezioso della fiducia. Un elemento, quest’ultimo, che al momento pare sentito anche dai mercati: dopo giorni di turbolenze e di perdite, complice anche il sì della Corte costituzionale tedesca ai meccanismi di aiuto europei, le Borse riprendono fiato. Milano riesce a chiudere con un rialzo del 4,24% ed è addirittura «maglia rosa» in Europa. E soprattutto ridiscende lo spread, considerato la cartina di tornasole dello stato di salute del paese: ora è sotto quota 340 (in chiusura 334), sostenuto secondo gli operatori anche dagli acquisti della Bce. Solo oggi però si saprà  se il board della Banca centrale europea continuerà  il suo shopping di Btp o se invece interromperà  gli acquisti, come sollecitano i tedeschi. A Francoforte per l’Italia c’è il governatore Mario Draghi, prossimo presidente dell’Eurotower, considerato tra gli ispiratori della nuova manovra.

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