Ecco dove costa meno fare la spesa 700 euro di risparmio nella stessa città 

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ROMA – Riempire il frigo, tanto più in tempi di crisi, non è attività  da prendere sottogamba: lo studio approfondito del carrello-base può dare discrete soddisfazione. Se avete il tempo e la voglia di prendere la lista della spesa e fare lo slalom fra i super e ipermercati della vostra città , a fine anno risparmierete in media 700 euro. Certo dipende dalla città  e dai punti vendita, ma considerato un paniere di prodotti di marca fisso, l’analisi comparata fra il supermercato più caro e quello più economico merita. Ad Aosta, una dei centri più costosi in assoluto, la convenienza non supererà  i 164 euro. Poca cosa, dovuta al fatto che la concorrenza in città  è scarsa, ma basta spostarsi ad Alessandria per vedere che lo slalom fra iper e supermercati può fruttare fino a 1.310 euro l’anno.
Ad analizzare come la grande distribuzione si muove sul territorio ci ha pensato un’inchiesta («Spesa, alla caccia del risparmio» condotta in 949 punti e 61 città  nello scorso maggio) che Altroconsumo pubblicherà  sul prossimo numero. Qualche conferma e tante sorprese: fra le prime il fatto che quanto a iper e supermercati il Sud è decisamente più caro del Nord. A dominare i primi posti della top-ten delle città  meno care è nettamente il Centro-Settentrione. La città  nel complesso più economica è Verona, seguita da Pisa e Firenze, ma per trovare un centro del Sud (Napoli) bisogna arrivare al tredicesimo posto. Aosta a parte (fra le ultime in classifica) gli ultimi gradini sono tutti occupati da città  meridionali. La colpa è della scarsa presenza della grande distribuzione e quindi della mancata concorrenza fra punti vendita: tralasciando infatti il «confezionato» e guardando solo al «fresco», spiegano gli esperti, la spesa da Roma in giù è decisamente più a buon mercato. Il gap si conferma anche mettendo a confronto la spesa nelle regioni: in Toscana, Emilia e Veneto va meglio che nelle isole.
Fra le sorprese, invece, vi è un inaspettato ritorno al «piccolo». Le cattedrali del carrello, i mega-ipermercati piazzati alla periferia dei grandi centri non è detto siano più economici del supermercato sotto casa. Guardando alla classifica che Altroconsumo ha stilato sulle singole «case» e prendendo in considerazione un carrello composto dai prodotti di marca più venduti, il supermercato più economico d’Italia è il «Galassia», presente sul territorio nazionale con soli sei punti vendita. Al secondo posto c’è un altro piccolo gruppo, U2, che fa capo alla catena «Unes». Medaglia di bronzo per Panorama seguita dagli Ipermercati Iper, Esselunga, Lecler Conad e Auchan. Agli ultimi posti della graduatoria, con aumenti medi fino al 12 per cento rispetto a Galassia, si piazzano Billa, Dimeglio e Despar, ma nella seconda metà  della classifica troviamo sono anche Coop e Carrefour. Se invece si sceglie un carrello di prodotti low cost, la palma della convenienza va ai discount «Eurospin». E visto che negli ultimi dieci anni il potere d’acquisto è crollato del 7 per cento, ora il controllo della spesa merita la stessa attenzione di quello dei titoli in Borsa.


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