E allarme: chiudono le comunità per tossicodipendenti
FIRENZE – “Alcune comunità di recupero per i tossicodipendenti hanno chiuso i battenti e al sud si assiste ad una sofferenza legata all’insolvenza degli enti pubblici nel pagamento delle rette, necessarie per garantire il funzionamento minimo delle comunità , con ritardi nei pagamenti che superano i 15 mesi”. E’ il preoccupante scenario dipinto dal coordinamento nazionale delle comunità terapeutiche (Intercear) riunitosi in assemblea a Grosseto alla presenza dei presidenti dei seguenti coordinamenti regionali: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il lavoro si è centrato sulla mappatura dei servizi che le comunità forniscono su tutto il territorio nazionale. “Da tale rilevazione – ha spiegato Umberto Paioletti, coordinatore Intercear – emerge che il Coordinamento è capillarmente presente su tutto il territorio nazionale e quindi in grado di fornire servizi residenziali adeguati alle richieste di aiuto espresse nei diversi territori. Emerge però in maniera altrettanto chiara la forte differenza tra Nord e Sud del paese, sia nella normativa di riferimento che per la distribuzione delle risorse economiche”. Secondo Intercear, sarebbero oltre 7 mila gli utenti e gli operatori di questo comparto che chiedono di capire come poter affrontare insieme questo periodo di estrema crisi. Intercear chiede pertanto che “la Conferenza delle regioni ci consideri come interlocutore utile per le decisioni da prendere in questo settore, anche in ossequio ai diversi accordi che abbiamo firmato in molte regioni”.
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