Da Bari in arrivo le nuove carte

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NAPOLI — Mentre a Bari cresce la fibrillazione per l’imminente deposito di atti relativi all’inchiesta in cui Gianpaolo Tarantini è accusato di sfruttamento della prostituzione, atti che comprenderebbero telefonate molto esplicite a proposito di Berlusconi e il cui deposito, previsto per oggi, potrebbe slittare di 24 ore, a Napoli la Procura non ha ricevuto dal premier la risposta che aspettava entro le 14 di ieri. I magistrati intendono ascoltare Berlusconi in qualità  di parte offesa nel procedimento per estorsione contro Tarantini, sua moglie Angela Devenuto e Valter Lavitola, e il capo del governo avrebbe dovuto far conoscere la sua preferenza sulla data dell’interrogatorio, scegliendo un giorno compreso tra oggi e domenica.
Il procuratore Giovandomenico Lepore mantiene totale riserbo sui contatti che avrebbe avuto con i legali del presidente del Consiglio, ma segnali di un avanzamento della trattativa per organizzare l’incontro tra i pm e Berlusconi non se ne colgono. E non si può escludere che si sia fermi all’ipotesi affiorata martedì, e illustrata ieri dal Corriere, di un interrogatorio in cui il teste possa essere assistito da un avvocato. È un’ipotesi prospettata da Ghedini sulla quale però tra i magistrati napoletani non mancano perplessità . E forse è all’accoglimento o meno riservato dagli inquirenti alla sua proposta, che l’avvocato e consigliere giuridico di Berlusconi si riferisce quando dice che «la nostra decisione è correlata anche ai comportamenti della Procura». Un modo per rimettere nelle mani dei pm la responsabilità  â€” apparente — dell’impasse in cui rischia di essere imprigionata l’inchiesta in una fase cruciale, dove le dichiarazioni della parte lesa potrebbero essere determinanti per stabilire la competenza territoriale e anche la posizione degli indagati, in particolare i detenuti (Tarantini in carcere e sua moglie ai domiciliari, mentre Lavitola è latitante all’estero).
Già  con l’invio nei giorni scorsi di una memoria (depositata ieri al Riesame) che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto sostituire la deposizione, Berlusconi ha provato a mettere i magistrati nella situazione di seguire una procedura irrituale. Ma senza successo. L’eventuale testimonianza assistita lo è molto meno perché prevista giuridicamente, però nemmeno questa strada finora ha portato a fissare la data dell’interrogatorio. Certamente, però, se ne sarà  parlato nella lunga riunione che i tre pm titolari dell’inchiesta — Vincenzo Piscitelli, Francesco Curcio e Henry John Woodcock — hanno tenuto ieri con il procuratore Lepore e con l’aggiunto Francesco Greco dopo essere rientrati da Roma, dove in mattinata avevano svolto attività  istruttoria relativa alla società  Andromeda, dove Tarantini risulta impiegato.


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