Crollano le assunzioni di stranieri: -23,6%
VENEZIA – Quasi un quarto di assunzioni in meno rispetto all’anno precedente: crollano le opportunità lavorative per gli immigrati nel 2011. Secondo le stime della Fondazione Moressa, che ha elaborato i dati Excelsior-Unioncamere sulle previsioni di assunzione per l’anno in corso, saranno 138 mila le nuove assunzioni di stranieri nelle aziende italiane, cioè il 23,6% in meno del 2010, che copriranno il 16,3% delle assunzioni complessive.
Secondo l’indagine, a cercare manodopera straniera sono soprattutto le imprese sopra i 50 dipendenti (40,1%), mentre le mansioni più richieste sono nell’ambito delle costruzioni (18,2%). L’offerta di lavoro, inoltre, si concentra soprattutto sugli operai specializzati (26,9%) e maschi (45,3%). In larga parte le assunzioni riguarderanno lavori non stagionali (83mila), mentre 55mila nuovi posti saranno destinati a mansioni stagionali, che subiscono un calo rispetto al 2010 del 26,6%. “Questi dati sono un chiaro segnale del periodo di crisi attraversato dal mondo produttivo italiano – commentano i ricercatori della fondazione -. L’assunzione di 138 mila stranieri contribuirà solo in maniera marginale ad alleviare le perdite occupazionali dell’ultimo biennio”. Infatti, secondo le previsioni la maggior parte dei 304 mila disoccupati stranieri registrati nel primo trimestre 2011 difficilmente riuscirà a trovare a breve una nuova occupazione.
In numeri assoluti, le assunzioni più consistenti si registreranno in Lombardia (22.740, di cui 18.240 non stagionali), Emilia Romagna (17.590 di cui 11.080 non stagionali), Veneto e Lazio (entrambi 13.480). Il calo più consistente riguarderà invece le regioni del Sud, a cominciare da Basilicata (-44,4%), Sardegna (-40,7%) e Sicilia (-38,1%). Brusco crollo, a Nord, per il Trentino Alto Adige, che si assesterà su un -42,9%. Il settore delle costruzioni spingerà per nuove assunzioni di stranieri soprattutto in Abruzzo, Campania e Sicilia (47,6%, 40,3% e 35,6%). I servizi di supporto alle imprese e alle persone saranno catalizzatore di lavoratori stranieri in Lazio (26,3%), Trentino Alto Adige (22,4%) e Friuli Venezia Giulia (21,2%). La Toscana avrà bisogno di introdurre manodopera straniera nel settore tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero (18,9%), mentre in Emilia Romagna l’offerta sarà soprattutto nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi turistici (14,3%).
Il report completo dell’indagine è disponibile nel sito www.fondazioneleonemoressa.org/. (gig)
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