Condono chiesto da 40 deputati Pdl spunta lo scudo per i fondi in Svizzera

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ROMA – Sale la protesta dei sindaci in tutta Italia, mentre torna alla ribalta il «partito del condono». Nell’estate del 2002 fu Daniela Santanchè, allora parlamentare di An, a chiedere esplicitamente e per prima un «condono tombale». A stretto giro si espresse per una sanatoria edilizia, previdenziale e fiscale il vicepresidente dei deputati di Forza Italia Fabrizio Cicchitto. Silvio Berlusconi non deluse le aspettative: ai primi di settembre, alla Fiera del Levante, annunciò che sarebbe arrivato l’atteso condono. Fu inserito in Finanziaria, ma il governo non si prese la responsabilità : il condono fu introdotto attraverso un emendamento parlamentare. Si incassarono più di 20 miliardi.
Oggi il «partito del condono» torna prepotentemente alla carica: uno dei vicepresidenti del gruppo, Massimo Corsaro, lo suggerisce in concomitanza con l’approvazione della delega fiscale che dovrebbe riformare le aliquote e ridurre le agevolazioni. Ieri 40 deputati del centrodestra, guidati da Amedeo Laboccetta hanno firmato un documento che chiede di condonare di tutto, dall’edilizia, alla previdenza, al fisco e lo hanno spedito al segretario Alfano. Secondo i loro calcoli darebbe più di 35 miliardi.
Il Tesoro ieri, attraverso il sottosegretario all’Economia Bruno Cesario, ha smentito «misure alla studio ricollegabili al condono», ma su qualcosa si sta lavorando: si tratta del «concordato internazionale» con la Svizzera, sulla falsariga di quanto hanno già  fatto Londra e Berlino. Coloro che hanno capitali in Svizzera sarebbero soggetti, dopo l’intesa bilaterale tra Roma e Berna, a pagare un contributo «una tantum» del 20-25 per cento e, successivamente, una ritenuta alla fonte del 4 per cento sui dividendi. In cambio manterrebbero l’anonimato. Una misura sulla quale Tremonti conterebbe, dopo aver lanciato ben due scudi fiscali e aver duramente polemizzato con la Svizzera, che potrebbe portare 4-5 miliardi annui e un incasso immediato notevole visto che la quota di denari custoditi in Svizzera viene valutata in oltre 100 miliardi.
In attesa dello scatto degli aumenti dell’Iva, che con la pubblicazione sulla «Gazzetta ufficiale» potrebbero entrare in vigore fin da oggi si fanno i conti: gli aumenti interesseranno benzina, tabacchi, elettrodomestici, elettronica, caffè, pedaggi, tachimetri, telefoni e Internet.
Tornando alla protesta dei sindaci per la stangata della manovra, ieri l’Anci ha annunciato che l’85 per cento dei Municipi italiani ha riconsegnato le deleghe sull’anagrafe. Mentre le Regioni, guidate dal presidente Vasco Errani, hanno simbolicamente riconsegnato allo Stato i contratti del trasporto pubblico locale in ferro. «Neanche un euro in meno per i servizi», ha tuonato Errani.
Particolarmente forte la protesta dei sindaci, con in testa anche quelli del Pdl, a partire dal primo cittadino di Roma Gianni Alemanno. A Piazza San Marco, a Venezia, hanno tenuto una conferenza stampa gli amministratori del Veneto e quello della città  lagunare Giorgio Orsoni. Il primo cittadino di Torino Piero Fassino ha fatto un volantinaggio di fronte all’anagrafe della città .


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