Caso Bettencourt, Sarkozy «coinvolto»

by Sergio Segio | 1 Settembre 2011 6:41

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L’affaire Bettencourt è rilanciato e fa di nuovo tremare Sarkozy. La giudice Isabelle Prévost-Desprez, che aveva istruito una parte dell’inchiesta del complesso caso che ha al centro la miliardaria Liliane erede dell’impero L’Oréal, denuncia la «paura» di alcuni testimoni, che hanno rifiutato di mettere ai verbali i loro ricordi sul finanziamento occulto della campagna di Sarkozy per le presidenziali del 2007 da parte dei Bettencourt. In particolare, la giudice ricorda che l’infermiera dell’anziana Liliane Bettencourt aveva rivelato di aver visto consegnare delle buste con denaro in contante a Sarkozy prima dell’elezione all’Eliseo, ma aveva rifiutato che questa testimonianza apparisse nel verbale dell’interrogatorio. L’infermiera non è la sola ad aver evocato queste «buste»: anche la contabile di Liliane Bettancourt aveva testimoniato, prima di ritrattarsi, di aver visto questo maneggio nella villa dei Bettencourt a Neuilly ai tempi della campagna del 2007. La testimonianza della giudice è contenuta in un libro di due giornalisti di Le Monde, Gérard Davet e Fabrice Lhomme, che in Sarkozy m’a tuer (ed. Stock, il titolo riprende l’errore grammaticale di un noto fatto di cronaca) hanno raccolto una ventina di testimonianze di magistrati, alti funzionari, ma anche persone comuni, che hanno subito la vendetta di Sarkozy per essersi messi di traverso nella corsa al potere dell’attuale presidente della repubblica. Isabelle Prévost-Desprez, vice-presidente del tribunale di Nanterre con l’incarico di seguire i reati finanziari, aveva resistito alle pressioni del Procuratore, Philippe Courroye, molto vicino a Sarkozy, che voleva soffocare sul nascere la parte politico-finanziaria dell’affaire Bettencourt. Per farla tacere, l’inchiesta le era stata tolta nell’autunno del 2010 e spostata a Bordeaux. Ora, Isabelle Prévost-Desprez afferma di aspettarsi delle ritorsioni da parte della sua gerarchia. «Ma il solo modo per eliminarmi, è uccidermi» afferma.
L’Eliseo ha subito respinto ogni accusa e definito le affermazioni del giudice «infondate, false e scandalose». Il primo ministro, Franà§ois Fillon, accusa Isabelle Prévost-Desprez di disprezzare le «regole deontologiche» della sua professione. L’Ump, il partito di Sarkozy, afferma che si tratta solo di una mossa politica. L’opposizione, invece, chiede chiarezza, vuole un’inchiesta. Per il Ps, le dichiarazioni della giudice sono una nuova prova delle pressioni sulla giustizia esercitate dalla presidenza Sarkozy.
Il caso Bettencourt, difatti, è molto pericoloso per Sarkozy. L’inchiesta è già  costata il posto a un ministro, Eric Woerth, sospettato di aver preso delle «buste» con 150mila euro in liquidi quando era tesoriere della campagna delle presidenziali del 2007. Gli intrecci della famiglia Bettencourt con la politica sono noti e ambigui. André Bettencourt, marito di Liliane deceduto nel 2007 e il padre della stessa, Eugène Schuller, avevano partecipato alla Cagoule, movimento di estrema destra, prima di cambiare campo e inserirsi nella Resistenza (la testa di Schuller era stata salvata nei processi della Liberazione anche grazie alla testimonianza di Franà§ois Mitterrand, che era stato in collegio assieme a André Bettencourt). I legami di André Bettencourt con il campo gollista erano noti. Sarkozy è sospettato di averne approfittato. Per questo avrebbe cercato in tutti i modi di soffocare l’affaire. Il caso Bettencourt è molto complesso. E’ venuto alla luce a causa di un conflitto famigliare, tra l’anziana Liliane e la figlia Franà§oise Meyer, che sospetta che la madre sia circondata da predatori. Per averne le prove, Franà§oise aveva incaricato il maggiordomo di registrare clandestinamente le conversazioni che avevano luogo nel salotto del palazzo di Neuilly. Ad ottobre la Corte di cassazione dovrà  giudicare se queste registrazioni sono legali e, quindi, utilizzabili dalla giustizia. Ma nei media ne è stato pubblicato il contenuto. Che, oltre a rivelare un mondo di frode fiscale, acquisti di beni di lusso all’estero non dichiarati al fisco, regali miliardari al fotografo protégé Franà§ois-Marie Banier e ad altri approfittatori, ha anche sollevato un velo sugli intrecci con la politica, l’Ump e Sarkozy. Nel corso dell’inchiesta si sono verificati episodi sconcertanti: uno degli autori del libro, Gérard Davet, che seguiva il caso Bettencourt per Le Monde, ha subito il furto del computer, un magistrato, consigliere del ministero della giustizia, è stato spiato dai servizi segreti e ha perso il posto perché sospettato di aver dato informazioni sul caso ai giornalisti. Dall’Eliseo un consigliere ha cercato di ottenere informazioni riservate sull’avvocato di Franà§oise Meyer, per screditarlo. Insomma, una serie di azioni che, messe una di seguito all’altra, rivelano che il potere non vuole che venga sollevato il velo sugli aspetti politico-finanziari del caso Bettencourt.

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