Calano gli spread, Borse euforiche

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Forse è presto per dire se sia un’inversione di tendenza. Oppure se sia stata solo una pausa prima di nuove turbolenze. Fatto sta che ieri i mercati hanno registrato una giornata tranquilla, addirittura brillante per le Borse. Anche per quel che riguarda i Paesi sotto attacco, Italia in testa.
La distanza, lo spread, tra i rendimenti dei Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata si è accorciata a 334 punti base dopo la chiusura a 373 del giorno prima e la Borsa di Milano ha addirittura messo a segno il risultato migliore, un guadagno di oltre il 4%, tra le Piazze europee. È andata bene ovunque anche a Wall Street in forte rialzo dopo l’apertura in positivo. Ed è quindi probabile che la migliore performance dei titoli di Stato e di quelli azionari italiani non sia stata la risposta positiva al giro di vite sulla manovra decisa martedì dal governo di Silvio Berlusconi. Anche perché gli investitori aspettano quanto meno l’approvazione delle misure per esprimere un giudizio. In ogni caso ieri ci sono stati altri motivi per far volgere al bello i mercati. Innanzitutto la decisione dell’Alta corte tedesca di respingere i ricorsi di chi voleva impedire la partecipazione della Germania al Fondo di salvataggio europeo e poi anche l’indiscrezione su una possibile iniziativa dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali dell’Eurozona per accelerare i tempi di attivazione del Fondo.
Per il resto le notizie non sono positive. Non lo è certo per l’Italia quella dell’intervento del ministro delle Finanze svedese, Anders Borg. Il quale non ha trovato di meglio da fare che accomunare la situazione della Grecia a quella italiana per chiedere «una pressione internazionale» sui due Paesi affinché mettano ordine nelle rispettive finanze pubbliche. Il premier olandese, in una lettera al «Financial Times», propone invece un supercommissario europeo al bilancio con potere di imporre decisioni fiscali ai Paesi e, se serve, espellerli dall’euro.
Ma non sono positive soprattutto le previsioni dell’Fmi, che in via provvisoria (i dati definitivi saranno diffusi tra due settimane) conferma il rallentamento globale. Andranno meno bene del previsto anche le economie emergenti. L’Italia crescerà  dello 0,8% quest’anno e dello 0,5% il prossimo, una stima invariata per il 2011 ma tagliata per il 2012 rispetto allo 0,7% previsto in precedenza. Per l’economia mondiale il Fondo prevede un incremento del 4% quest’anno e del 4,2 il prossimo, rispetto a 4,2% e 4,3% e per l’Eurozona aumenti dell’1,7% e 1,3% rispetto a 1,9% e 1,4%.
I Btp italiani hanno migliorato la loro posizione ma i Bonos spagnoli hanno fatto meglio portando il loro spread con i Bund tedeschi a quota 309. E ieri il Parlamento spagnolo ha approvato «la regola d’oro» che inserisce nella Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio. È rimasto al record lo spread dei titoli della Grecia con il Bund a quota 1.817 punti. Ha fatto invece scintille la Borsa di Atene che ha guadagnato in una seduta quasi l’8% sulla scia dell’accelerazione delle privatizzazioni e delle riforme strutturali. Quanto alle Borse europee, Piazza Affari ha chiuso in positivo del 4,24% con i titoli bancari, che nelle due precedenti sedute l’avevano trascinata in basso, in decisa ripresa. Francoforte ha guadagnato oltre il 4%, Londra il 3,14% e Parigi il 3,63%. L’euro infine ha chiuso poco sopra gli 1,4 dollari a 1,4046.


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