Borse mondiali con il fiato sospeso Italia nel mirino, spread sotto pressione

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MILANO – Riapertura dei mercati con il fiato sospeso oggi e settimana densa di appuntamenti che potrebbero essere decisivi per il futuro dell’Europa. Le novità  del week-end rispetto alla chiusura di venerdì sera – quando Piazza Affari ha perso il 5% in seguito alle dimissioni del membro del direttivo Bce Juergen Stark – non sono molte ma significative. Il ministro delle Finanze greco Venizelos ha annunciato una manovra aggiuntiva da 2,5 miliardi che colpirà  il patrimonio immobiliare attraverso una nuova tassa. Si cerca così di correggere l’andamento dei conti pubblici, peggiore del previsto, che rischia di compromettere gli accordi presi con la Ue per il secondo salvataggio deciso a luglio scorso. Mercoledì arriverà  ad Atene la troika composta da Ue-Bce -Fmi ma si spera che con l’intervento di ieri vengano meno le voci su un imminente default del debito greco che avevano preso a girare a Londra venerdì sera.
La seconda novità  riguarda le principali banche francesi, Bnp Paribas, SocGen e Crédit Agricole, che sarebbero entrate nel mirino di Moody’s per un downgrading a causa dei titoli greci presenti nel loro portafoglio. La possibilità  è stata rivelata all’agenzia Bloomberg da due fonti diverse e se fosse confermata avrebbe effetti sicuramente negativi per tutti i titoli del settore che già  da mesi sono il bersaglio preferito delle vendite degli operatori. C’è da dire, però, che le banche italiane hanno un’esposizione minima ai titoli governativi greci e dunque questa volta la bufera potrebbe essere più violenta in Francia e Germania.
Ma il test più significativo per l’Italia arriverà  ancora una volta dal mercato dei titoli pubblici. Nel consiglio direttivo della Bce Stark verrà  probabilmente sostituito da Jorge Asmussen, 45 enne con master alla Bocconi, che secondo la stampa tedesca è più incline di Stark a sostenere gli acquisti di titoli italiani e spagnoli da parte della Bce. Il punto sta proprio qui: tra oggi e domani il Tesoro italiano chiederà  al mercato di sottoscrivere in asta titoli di stato italiani per un importo di 18,5 miliardi di euro. Le emissioni più delicate riguarderanno i Btp a 5 e 10 anni e lì si vedrà  se la Bce effettuerà  come la volta scorsa manovre di sostegno sul mercato secondario prima e dopo le aste. Venerdì sera lo spread tra Btp e Bund ha chiuso appena sotto i 370 punti, sostenuto dalle nuove tensioni in seno all’Europa. Ma bisognerà  anche vedere quali operatori saranno disposti ad acquistare i nuovi titoli, poiché negli ultimi appuntamenti si sono presentati solo le grandi istituzioni italiane che hanno agito anche sotto la moral suasion della Banca d’Italia. Sembrano invece scomparsi i grandi fondi pensione internazionali che hanno approfittato del momento di incertezza per alleggerire il portafoglio di titoli diventati più rischiosi come quelli italiani.
L’atteggiamento della Bce nei confronti dell’Italia dipenderà  anche dalla qualità  della manovra di correzione dei conti pubblici che il governo Berlusconi riuscirà  a mettere in campo. Ieri da Marsiglia dove è in corso il G8 è arrivata l’apertura del ministro Tremonti a studiare nuove misure per la crescita economica poco prima sollecitate anche dal presidente Giorgio Napolitano. Misure ormai non più rinviabili viste le previsioni di rallentamento a livello mondiale. E il test finale si avrà  a fine mese quando il Bundestag tedesco sarà  chiamato a votare le modifiche del fondo salva-Stati: una cartina di tornasole per la sopravvivenza dell’euro.


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