Benzina, prezzo a un passo da 1,7 euro

by Sergio Segio | 20 Settembre 2011 5:30

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ROMA – Il temuto aumento dei carburanti dovuto al salto in alto dell’Iva è divenuto realtà  nel corso del fine settimana. Gli impianti aperti sabato hanno immediatamente applicato l’aumento, che si traduce in un nuovo passo avanti dei listini di 1,4 centesimi di euro per la benzina, 1,3 per il gasolio e 0,5 per il gpl. Il nuovo massimo assoluto è di 1,697 euro al litro per la verde, una quota già  toccata in queste ore da alcuni impianti del Meridione.
Secondo i dati pubblicati da Quotidiano energia, il prezzo medio della benzina in modalità  servito va dagli 1,640 euro al litro della Esso, all’1,646 di Tamoil. Per il diesel si passa da 1,514 euro al litro (Esso) a 1,525 (Q8). In salita anche i prezzi del gpl che oscilla da 0,723 euro al litro di Eni a 0,742 di TotalErg. Restano invece competitivi i listini praticati dagli impianti no-logo che si mantengono notevolmente al di sotto dei marchi più noti. In media la differenza tra i concorrenti più blasonati e le pompe “bianche” può sfiorare i dieci centesimi: in queste aree di servizio la benzina costa 1,547 euro al litro, il gasolio 1,413 e il gpl 0,719.
La nuova ondata di aumenti dovuta al balzo dell’Iva, potrebbe far cadere anche l’ultimo record assoluto ancora imbattuto: il livello più alto mai toccato dai prezzi dei carburanti negli ultimi decenni risale a quasi 27 anni fa. Era infatti il 1985 quando per un litro di “super” le colonnine dei distributori segnavano 1.400 lire che – attualizzate e quindi a prezzi 2011 – corrispondono a 1,7 euro al litro.
A questo punto manca davvero poco per abbattere una seconda barriera psicologica, quella dei 100 euro per un pieno di verde, visto che dagli 88 euro necessari a gennaio per riempire un serbatoio da 60 litri, si è passati ai 98,5 di oggi. Una volta caduta quota 1,7 al litro, per un pieno di verde bisognerà  sborsare 102 euro.
L’incremento dell’Iva sui carburanti si somma a prezzi in continuo rialzo registrati negli ultimi nove mesi: ad esempio, seguendo l’andamento del leader del mercato Eni, i listini sono passati dagli 1,466 del 2 gennaio scorso agli attuali 1,641 (+12%), con il gasolio salito da quota 1,346 al litro a 1,519 (+11,2%). Questa impennata è stata seguita anche dagli altri marchi, compresi gli impianti no-logo che rispetto al gennaio 2011 hanno ritoccato i prezzi della benzina dell’11,2% e quelli del gasolio dell’11,4%.
Questa nuova stangata su famiglie e imprese mette in allarme le associazioni dei consumatori: secondo Federconsumatori e Adusbef «l’aumento dell’Iva si somma all’inarrestabile caduta del potere di acquisto. Il benessere degli italiani è ormai fortemente compromesso». Per il Codacons «il solo ritocco dell’Iva sui carburanti produrrà  una maggiore spesa annua a carico dei cittadini pari a 19 euro per ogni automobile. Cifra alla quale va sommata la precedente batosta dovuta all’aumento delle accise, pari a 60 euro ad auto, per un totale di 79 euro a veicolo».
«Con l’aumento dell’Iva dal 20% al 21% un litro di verde è arrivato a costare in media 1,64 euro, un prezzo maggiore del 12% rispetto alla media europea» sottolinea l’Adoc, secondo cui «le famiglie spenderanno 25 euro in più l’anno per il pieno e 50 euro in più per la spesa alimentare, con una ricaduta complessiva di circa 75 euro l’anno».

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